Dicevamo, ho comprato. Ho comprato troppa roba, davvero troppa. E dire che mi ero fatta la lista che non avrei dovuto ovviamente allungare, ma vabbè. So come sono fatta, so che non resisto, so che non leggerò mai tutto ciò che ho qui in casa. Ormai, però, il danno è fatto e quindi andiamo con ordine.Ho acquistato Lascia stare il la maggiore che lo ha già usato Beethoven di Alessandro Sesto e Tiroide di Marco Parlato editi da Gorilla Sapiens. Alla presentazione di Lascia stare il la maggiore che lo ha già usato Beethoven ho anche partecipato in occasione dell'incontro del Salone Off, presso la libreria Trebisonda. Io gli autori Gorilla li conosco già, quindi so che non sono poi tanto normali, e mi diverto veramente molto insieme a loro. Consiglio caldamente.Pooooi ho comprato Raffles di E.W. Hornung edito da CasaSirio, casa editrice che non conoscevo e che mi è stata presentata da La Leggivendola (insomma, è colpa sua se mi sono lasciata tentare dalla simpatia del ragazzo allo stand e dalla bellezza della copertina – Dio, ha una carta che, che, che, che... È stupenda al tatto e alla vista).
Allo stand Giuntina, invece, dove i ragazzi sono stati di una gentilezza e una disponibilità senza eguali (quella povera ragazza mi ha raccontato TUTTO il loro catalogo sempre con il sorriso sulle labbra prima che io mi decidessi a prendere qualcosa) ho acquistato Traducendo Hannah di Ronaldo Worbel. Possiedo già I Middlestein, acquistato qualche mese fa, che non ho ancora letto (come te sbagli) e che mi sembra il caso di leggere prima di diventare vecchia perché, secondo me, il catalogo di Giuntina spacca i culi ai passeri – perdonate il francesismo.Poi ho preso Fuga dal campo 14 di Blaine Harden che corteggiavo più o meno da dicembre, quando ho acquistato Arcadia di Lauren Groff, anche questo in attesa di essere letto (sì, lo so, a tempi di lettura faccio schifo, un bradipo in salita è più veloce di me). Allo stand di Multiplayer.it, casa editrice dedicata ai nerd o agli aspiranti tali – come me –, ho preso You di Austin Grossman. In verità c'era il 3x2 ma io volevo disperatamente You e Roma città morta di Luca Marengo e Giacomo Bevilaqua (che però è in arrivo da altri lidi) e quindi niente, non ho usufruito dell'offerta, sarà per il prossimo anno. E poi nella foto potete ben vedere i libbbbroni Gli innamorati di Sylvia di Elizabeth Gaskell e Shantaram di Gregory David Roberts, comprati entrambi in un impeto di gioia e ottimismo, convinta che potrò leggerli ad Agosto, quando a Roma sarò da sola e in astinenza da serie tv. Non sono molti acquisti, a Più libri più liberi ho fatto di peggio, ma è che ho talmente tanti libri non letti in casa e un trasloco da fare che, forse, non era il caso di acquistare come se i libri si estinguessero domani. Ma io so come sono, mettetemi davanti delle scarpe e non avrete alcuna reazione da parte mia, ma sostituite le scarpe con delle olive o dei libri e sbem!, non ci capisco più nulla. Adesso, se tutto va come deve andare, gruppi di lettura, bookclub Neri Pozza e prestiti in biblioteca eslcusi, credo che riuscirò a stare quieta per un bel po', complice anche il trasloco che mi fermerà dal voler comprare altro (i libri, in fondo, da una casa a un'altra devo caricarmeli io, ecco...).L'anno prossimo, però, al Salone voglio fare anche altro, mi piacerebbe organizzare una sorta di tavola rotonda dove parlare di editoria e libri in modo appassionato, come se stessi parlando di politica. Perché l'ho fatto una sera a cena, insieme a Letture Sconclusionate, Librinvaligia e il suo accompagnatore Fabio, ma voglio farlo più spesso. Perché mi piace, perché non mi annoia mai, perché mi fa sentire viva.È ancora presto, ma forse è il caso che cominci a prepararmi mentalmente alla possibilità di morire di sete e stati allucinatori al prossimo Più libri più liberi. Nell'attesa, parlerò di libri ed editoria qui, sul blog, in modo sempre appassionato, ma forse un po' meno caciarone.





