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Il salvatore

Creato il 17 aprile 2011 da Renzomazzetti
Dea legge Majakovskij.

Dea legge Majakovskij.

Ecco venire dalla barriera un piccolo uomo. Ad ogni passo diventa più alto. La luna gl’incastona la testa in una ghirlanda. Lo scongiuro che subito si salga in canotto. E’ il salvatore! Ha il viso di Gesù sereno e clemente, cinto di luna. Si accosta. Glabro è il suo giovane volto. Non è affatto Gesù. E’ più tenero, infantile. Si fa più vicino, eccolo, è un komsomol. Non ha berretto né pelliccia. Ma fasce e giubbotto. Le mani giunte, come per pregare. Ora gesticola, quasi parlasse in un comizio. D’ovatta è la neve, e il ragazzo incede sull’ovatta. Ovatta dorata, che c’è di più triviale? Ma che tristezza star lì a ferirsi con la tristezza! Disciogliti infine in una romanza ultrazigana! (meditazione su Il salvatore di Vladimir Majakovskij).

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DA L’USIGNOLO DELLA CHIESA CATTOLICA CARNE E CIELO

O amore materno,

straziante, per gli ori

di corpi pervasi

dal segreto dei grembi.

E cari atteggiamenti

inconsci del profumo

impudico che ride

nelle membra innocenti.

 

Pesanti fulgori

di capelli… crudeli

negligenze di sguardi…

attenzioni infedeli…

 

Snervato da pianti

ben soavi rincaso

con carni brucianti

di splendidi sorrisi.

 

E impazzisco nel cuore

della notte feriale

dopo mille altre notti

di questo impuro ardore.

 

-Pier Paolo Pasolini-

 

margherita.

margherita.

 

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