Century è soprattutto una storia sulla disperazione e la solitudine.
A dispetto dei racconti fantasiosi, dei protagonisti incredibilmente longevi o delle assurde battaglie che vengono combattute, in questo terzo volume della serie di Alan Moore e Kevin O’Neill vediamo ben chiaro il dramma del terzetto di protagonisti. Esponenti di un mondo ormai passato da oltre un secolo e costretti ad adeguarsi ai mutamenti della società, sono coinvolti in una consapevolezza estemporanea e fuori dal nostro piano di realtà che li impegna a restare uniti per il bene dell’esistenza stessa, anche quando è difficilissimo tenere insieme i pezzi.
Mina Murray e Allan Quatermain erano già in principio persone dotate di caratteristiche particolari, ma l’incredibile longevità con cui sono stati benedetti li ha resi ancora più speciali, anche se forse non erano preparati a sostenere davvero una situazione del genere. Orlando ha avuto molti più secoli per abituarsi alla sua condizione d’immortale, e di certo vive meglio la sua situazione, ma anche per lui non è facile resistere, né convivere con i due compagni di avventura.
La storia raccontata in Century si snoda in tre capitoli, ciascuno ambientato in una fase diversa dello scorso secolo: il 1910, il 1969 e il 2009. Questo stratagemma permette ad Alan Moore di sottolineare con maggior enfasi il disagio di questo cosiddetti eroi,
che più passa il tempo e più risentono della difficoltà della loro vita pressoché infinita. Mina in particolar modo affronta male questi decenni, soffrendo spesso e sentendosi sola, non compresa nemmeno dai propri compagni. Inoltre le differenze del mondo e della società tra un periodo e l’altro sembrano sottolineare che in ogni contesto esiste un tipo di solitudine e di malessere dell’anima diverso, che si viva nel lontano inizio ’900 piuttosto che negli anni dei figli dei fiori.Questo restituisce ai lettori un terzetto di protagonisti tutt’altro che eroici o vincenti, quanto piuttosto una combriccola allo sbando, pallida ombra di quello che fu la Lega negli anni d’oro, che si muove di nascosto dal governo britannico (nella seconda e terza parte del volume) e che è pieno di fragilità e incertezze.
Perfino Orlando, che assurge a protagonista a tutti gli effetti, dopo le introduzioni nell’Almanacco del nuovo viaggiatore e nel Black Dossier, e che si ritaglia un azzeccato ruolo da “bassista carismatico”, mostra più volte le sue insicurezze e i suoi tentennamenti.
Il filo rosso che legga assieme le tre parti di Century è la caccia all’Anticristo: già si era accennato all’occultista Oliver Haddo nel Black Dossier, ora diventa l’antagonista principale dei Nostri, con il suo proposito di creare l’abominevole creatura che porrà termine al creato. Un intento che ci mette un secolo per concretizzarsi davvero, un secolo in cui le indagini di Mina, Allan e Orlando si tingono di esoterico e sovrannaturale, impronta stilistica ormai inevitabile per questa serie, considerando quanto visto nel Black Dossier e il fatto, non trascurabile, che i membri residui della Lega prendono ordini direttamente dal Mondo Fiammeggiante e da Prospero in persona.
Le indagini di cui sopra, le persone che vengono contattate per capire qualcosa di più dell’intrigo, le missioni dei tre protagonisti costituiscono delle scene molto godibili, con un gusto narrativo e per l’avventura davvero soddisfacenti, e che unite a quel senso di disperata solitudine cui si accennava all’inizio e all’opprimente senso di ansia per un pericolo di tali dimensioni, rendono Century il miglior volume della Lega per spessore dei personaggi, uso del tema fantastico, riferimenti metafisici e occultisti interessanti, e avventura.
Il finale, poi, si rivela esplosivo oltre ogni più rosea previsione. L’Anticristo è infatti, come prevedibile, un altro personaggio preso dalla letteratura inglese, ma la scelta di chi debba portare tale vessillo potrebbe stupire i più, pur rivelandosi vincente, anche per la caratterizzazione che viene data all’essere. Ancor più sorprendente, e in un certo senso inquietante, è l’intervento risolutore per opera di un altro personaggio letterario, molto più temibile di quanto non potrebbe sembrare dalla visione popolare.
Sono tutti sintomi di come Alan Moore sia così sicuro di sé e della serie da potersi permettere qualunque tipo di scelta, qualunque ribaltamento sorprendente, qualunque forma di citazione in ogni declinazione. La sua fantasia è assolutamente lanciata a briglie sciolte, e unitamente agli sforzi di rendere coerente questo universo parallelo in cui sta ambientando il fumetto, permette di ottenere risultati stilistici e narrativi molto positivi.
Gli presta il fianco Kevin O’Neill, che realizza come sempre delle tavole molto buone con il suo stile curato e classico, riuscendo comunque a disegnare tavole decisamente sperimentali seguendo le imprevedibili strade della sceneggiatura di Moore.
A questo proposito una menzione la meritano le pagine finali della seconda parte del volume, dove l’artista rappresenta in maniera intrigante e funzionale un combattimento tra Mina e Oliver Haddo che si svolge nel trip che Mina stessa subisce dopo aver assunto una pasticca di droga. Pura visionarietà che è un piacere per gli occhi, dove le vignette si scontornano, si riempiono di follia visiva e colori sgargianti e dove la confusione regna sovrana. Kevin O’Neill poi mostra la sua abilità anche verso la conclusione di Century, quando visualizza lo scontro finale tra gli eroi e l’Anticristo.La Lega degli Straordinari Gentlemen assomiglia sempre più a un gigantesco mosaico che Alan Moore continua ad ampliare ed esplorare, creando una mitologia ben delineata e non mancando di inserire gustosissimi inside jokes all’interno delle vignette – l’undicesimo Dottore dal serial televisivo Doctor Who, Hiro Nakamura dalla serie tv americana Heroes, i Drave Shaft (gruppo musicale di uno dei protagonisti di Lost) – che non fanno altro che galvanizzare i fan del Bardo di Northampton.
Per il momento sono stati realizzati due brevi volumetti incentrati sulla figlia del Capitano Nemo, ma non ci sarebbe da stupirsi se prima o poi il mondo avesse ancora bisogno dell’intervento della Lega per difendersi da qualche attacco di tipo sovrannaturale. E vista la qualità dell’insieme, ci sarebbe da rallegrarsene.
Abbiamo parlato di:
La Lega degli Straordinari Gentlemen – Century
Alan Moore, Kevin O’Neill
Traduzione di Michele Foschini
BAO Publishing, ottobre 2012
258 pagine, cartonato, colori – € 21,00
ISBN: 978-88-6543-112-2