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“Il segreto del Bosco Vecchio” – Dino Buzzati

Creato il 01 settembre 2011 da Temperamente

“Il segreto del Bosco Vecchio” – Dino BuzzatiFin dall’origine il destino degli uomini è stato legato a quello degli alberi. Oggi, questo legame sembra irrimediabilmente spezzato, ma in molte religioni e mitologie antiche ritroviamo l’albero come elemento sacro, di connessione tra terra, mondo degli inferi e cielo.

Nel 1935, Dino Buzzati scelse di parlare della vita segreta degli alberi in forma di favola. Il Bosco Vecchio, infatti, è una sorta di “società parallela”, dove a ogni albero è associato il suo “genio” protettore e anche il vento, Vento Matteo, è un’entità personificata. Quando l’avido colonnello Procolo riceve in eredità il Bosco Vecchio, il sodalizio tra umani e abitanti del bosco si spezza e la magica purezza del luogo viene contaminata dal ricatto, dalla brama di potere e dal denaro.

Non a caso, sarà il giovane Benvenuto, nipote del colonnello, ad avere un ruolo fondamentale nella salvezza del Bosco Vecchio: per Buzzati, il fantastico è anche lo spazio delle possibilità, dove ancora convivono schiettezza, genuinità e la fiducia di poter afferrare il mondo, tipiche dell’infanzia.

Lo stile vira talvolta nel patetico, ma si riprende poi con un asciutto stile cronachistico o con tratti di sapiente realismo. La narrazione del flagello delle larve, ad esempio,  provoca una certa repulsione, ma sfido il lettore a staccarsi dalla pagina.

Un libro non perfetto, dunque, ma che si lascia leggere con gusto dai ragazzi e che ripaga sempre con qualche insegnamento. Lo consiglierei anche agli adulti che, di questi tempi, cercano ancora di accordare se stessi alla natura, il sacro al profano, il quotidiano al divino.

Lara Cappellaro

Dino Buzzati, Il segreto del Bosco Vecchio, Oscar Mondadori, euro 8,40


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