Il segreto della libreria sempre aperta – Quasi un fantasy.
Creato il 02 agosto 2013 da Loredana Gasparri
Probabilmente l’autore mi riderebbe in faccia, e anche di
gusto, se leggesse questa mia definizione. Tuttavia, mentre ragiono su questo
libro, che mi ha interessato e divertito molto, mi viene da pensare che sia riuscito
a trovare il modo per scrivere un fantasy sotto mentite spoglie, intrecciando a
perfezione elementi molto moderni, tra cui la presenza augusta e monumentale di
Google. Sì, QUEL Google. La società fondata da Sergey Brin e Larry Page, due
brillanti studenti innovatori che iniziarono a creare un motore di ricerca, per
la catalogazione e il reperimento delle pagine, fotografie e materiale più
interessante e meritevole della Rete, e finirono per dare vita AL motore di
ricerca per eccellenza e ad una serie molteplice di servizi web come Blogger,
che ospita anche le mie elucubrazioni da furia libresca. Perché parlo di
fantasy? Il libro preferito del giovane protagonista, Claymore Jannon, ha un
titolo che ha attirato anche la mia attenzione: Le cronache del canto del
drago. Al punto da pensare se cercarlo o meno, in Google...Ritorniamo un
momento al libro. Claymore Jannon, conosciuto più facilmente come Clay, è un
giovane webmaster sveglio e dotato di senso di umorismo, che vive a San
Francisco, dove porta avanti con entusiasmo il lavoro che ama, occuparsi del web
marketing di un’azienda specializzata in bagel, focacce di pane molto
apprezzate. La crisi mondiale scoppiata nel 2008 mieterà vittime nell’automotive,
ma anche nel settore del fast food, costringendo l’azienda di bagel a chiudere
dopo una breve e furiosa lotta per resistere, e rimettendo di colpo il giovane
Clay sul mercato del lavoro, insieme a milioni di concorrenti. Dopo lo
stordimento iniziale, diversi tentativi di ritornare a svolgere un lavoro
digitale, Clay si arrende e si dispone a cercare, e accettare, un lavoro anche “fisico”,
che gli permetta di sostentarsi e continuare a vivere in appartamento con i
suoi due coinquilini, Matthew Mittelbrand, brillante tecnico di effetti
speciali piuttosto strambo, e Ashley Adams, perfetta padrona di casa e imprenditrice
modello. Dopo diversi tentativi a vuoto e un inizio strisciante di pessimismo
disperato, Clay trova lavoro, al turno di notte, presso La libreria sempre
aperta del Sig. Penumbra. Un negozio bizzarro, un titolare bizzarro, e anche un
orario bizzarro. Ma così allettante...e verosimile, al punto che ho provato la
tentazione di capire se esistevano davvero librerie di quel tipo, per mandarvi
un curriculum. Inizia quello che sembra un banalissimo lavoro di commesso in
una libreria, per quanto di notte: presentare e vendere i libri richiesti agli
scarsissimi acquirenti che varcano la porta del negozio dopo le 20.00, fino
alle 6.00 del mattino, circa. Poco dopo, iniziano le stranezze: esiste un
settore della libreria, situato molto in alto lungo le pareti e raggiungibile
solo tramite lunghe e pericolanti scale, che contiene libri da prestare, mai da
vendere, e soprattutto, mai da sbirciare, a determinate persone munite di una
determinata tessera, che ne fanno altrettanto determinata richiesta. Oltre ad annotare
il giorno del prestito e il codice del libro, Clay riceve l’espressa istruzione
di prendere nota dell’abbigliamento, dell’atteggiamento e dell’umore dell’utente. Un circolo di
lettori, quindi, che non acquistano i libri (almeno, non quelli) e che forse
fanno parte di un esclusivo club di lettura, e sempre rigorosamente di notte. Si
tratta soprattutto di lettori anziani, esigenti, compresi in qualche compito
importante, che ogni tanto si fanno sfuggire frasi criptiche, che sanno di
mistero iniziatico. La curiosità di Clay viene stuzzicata progressivamente,
finché arriverà a violare la regola principale della libreria, ovvero mai
sbirciare nei libri della sezione in alto che vengono concessi in prestito, e
scoprirà la presenza delle tracce dell’autore del suo libro preferito, Le
cronache del canto del drago. Non racconterò altro della trama, che vede
iniziare una sorta di “ricerca” secondo i rigorosi criteri del fantasy, che deve
condurre alla scoperta del segreto custodito da questa bizzarra libreria e dal
suo sorridente e misterioso titolare, il sig. Penumbra. Come nella migliore
tradizione di fantasy, il protagonista scopre alcuni indizi di questo segreto e
chiede aiuto a validi aiutanti per portare a termine la sua missione, che si
svolgerà tra librerie sotterranee e laboratori di Mountain View, la sede di
Google. Viene costituita anche qui una Compagnia, che non protegge un anello,
ma cerca un Libro in particolare, e i suoi componenti ricalcano le
caratteristiche del condottiero (un amico di infanzia di Clay, gran giocatore
di giochi di ruolo, e ora imprenditore digitale di successo), del mago (un
tecnico informatico di Google, una graziosa ragazza sveglia e ambiziosa, per
breve periodo fidanzata di Clay), e del guerriero senza paura (Matthew, “Mat”
Mittelbrand, il creatore di effetti speciali non solo al pc). La ricerca è
arricchita di una buona dose di suspense
sdrammatizzata dalle battute ironiche di Clay, e da colpi di scena per così
dire “ridimensionati”: niente assassinii, furti, gesti eclatanti o sentimenti
sopra le righe, ma il continuo intervento della logica e del buon senso che
stempera tute le situazioni. Molti lettori vedranno anche qualche luogo comune
che normalmente fiorisce nel settore: l’irrigidimento nella distinzione tra semplice
lettore e “vero” lettore, la tendenza al settarismo, all’esclusione del nuovo
ad appannaggio di un vecchio ritenuto più puro e significativo, il libro di
carta contro quello digitale. Tendenze molto, molto umane, applicate ad un
campo e ad una situazione che sono molto lontani dall’essere pericolosi o
portatori di danni, e in questo si avverte anche il filo ironico che
contraddistingue l’autore, e non solo il suo personaggio portavoce, Clay. La ricerca
ha un risvolto serio, da missione, ma viene condotta con molto sorriso e buon
senso, tant’è che darà frutti positivi per tutti coloro che sono coinvolti,
senza perdite, né umane, né di alcun genere. Ho letto questo libro come la
dimostrazione, in chiave divertente e rilassata, di come gli esseri umani
riescano a fare di un gesto semplice, o di un’intenzione aperta, qualcosa che
assomigli ad una tragedia. E un semplice invito, in sottofondo: viviamo più
sereni!
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