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Il senso di gratitudine o contentezza

Da Pasqualefoglia @pfoglia2

Il viatico per affrontare nuove sfide e raggiungere nuovi traguardi

Il senso di gratitudine o contentezza“Pasquale, nell’articolo Come spazzare via i brutti ricordi e i pensieri negativi hai scritto che «La teoria della contentezza che guarisce si sposa magnificamente con il detto popolare, mai compreso abbastanza: “Chi si accontenta gode”! Chi si accontenta gode effettivamente perché vive in pace con se stesso e con gli altri e anche perché, contrariamente a quanto si crede, ottiene più facilmente ciò che desidera dalla vita grazie alla positività che esalta le capacità creative e intuitive senza farsi stressare dalla fretta. Invece le persone scontente e ingrate non si godono né le cose che già hanno, né quelle che desiderano perché non le sanno apprezzare a causa del loro atteggiamento negativo. Anzi possiamo ben dire che la qualità della nostra vita è direttamente proporzionale a quanto siamo grati e contenti per ciò che “già” abbiamo (affetti, esperienze, beni materiali): insomma provare gratitudine e accontentarsi sono esattamente la stessa cosa»!

Dunque hai presentato la contentezza come l’atteggiamento giusto per avere una vita migliore, ma io come faccio a essere contento e a sentirmi grato se mi va tutto storto?”

E’ molto importante avere un atteggiamento di gratitudine verso la vita. Infatti, per realizzare i tuoi desideri devi saper apprezzare ciò che hai già realizzato, devi esserne fiero ed entusiasta, insomma devi mostrarti contento e grato anche se è poco! Ricordati che si comincia sempre col poco.

Soltanto il senso di gratitudine o contentezza verso la vita riesce ad aggirare le emozioni negative causate dai nostri impulsi inconsci che fanno parte dell’ombra, del nostro lato oscuro (gelosia, invidia, rabbia, avidità, orgoglio ferito, paura, ansia, insicurezza, desiderio di vendetta…).

Soltanto la contentezza o gratitudine previene il conflitto tra ciò che siamo (la nostra realtà) e ciò che vorremmo essere (ossia il nostro io ideale), cosa questa che rappresenta il nucleo di tutte le difficoltà e dipendenze… esistenziali!

La gratitudine o contentezza, intesa come norma di vita, come atteggiamento quotidiano, previene e guarisce persino le malattie perché ci tiene lontano dagli eccessi che rappresentano una compensazione compulsiva spesso disastrosa, e ci mantiene al riparo dalle aspettative esagerate e dai dispiaceri facendoci vivere nel presente, nel qui e ora, mettendo la nostra mente e l’intero organismo in uno stato di beata omeostasi.

Sapersi accontentare è il vero segreto per essere felici!

La gratitu

Il senso di gratitudine o contentezza
dine genera compassione per se stessi e per gli altri! Chi è grato lo è perché non gli manca nulla, perciò è contento e si comporta come se avesse già tutto.

Chi sente di avere tutto riesce ad integrare i propri lati oscuri (che si esprimono attraverso le emozioni e i pensieri negativi) e diventa una persona completa o integra: la sua vita è equilibrata e armoniosa. Attraverso il senso di gratitudine e la contentezza, dunque, integriamo indirettamente e magicamente i nostri tratti oscuri, la nostra dualità e la nostra ambivalenza.

Per non aver paura dobbiamo imparare a pensare con amore e gratitudine come sugg

erisce l’autrice spirituale Marianne Williamson in “The Shadow effect“, perché non appena pensiamo senza provare amore cadiamo nella paura e quindi nella debolezza, nell’odio, nella gelosia, nell’invidia, nell’aggressività, nella collera, nella cattiveria, nell’orgoglio ferito, nell’assenza di autostima e di auto-compassione, e chi più ne ha più ne metta; non appena pensiamo senza amore l’ombra, il nostro lato oscuro, si impossessa dei nostri pensieri!

E non appena ci soffermiamo sull’ombra (i difetti) del nostro interlocutore, anzi possiamo dire su tutto ciò che cade sotto i nostri occhi… si attiva automaticamente la nostra ombra arrabbiata… e i nostri pensieri giudicanti e malsani. Ci conviene rivolgere i nostri pensieri verso la luce e la… contentezza!

Non a caso gli antichi pensavano che tutto dipendesse dai capricci degli dei e si davano da fare con le loro offerte per cercare di ringraziarseli.  E mentre gli antichi facevano offerte agli dei, e quindi ai sacerdoti dei templi…, nel mondo moderno si ricorre alla corruzione della burocrazia per ricevere i suoi favori, e avviene anche il contrario…

Tutto questo per far capire quanto sia davvero importante la gratitudine o contentezza di vivere, tant’è che tutto ruota attorno a questa forza, al di là delle esagerazioni e delle degenerazioni che la coinvolgono.

E dunque, effettivamente la qualità della nostra vita è direttamente proporzionale a quanto siamo grati o contenti per ciò che “già” abbiamo. Soltanto se siamo orgogliosi e contenti di ciò che abbiamo già realizzato siamo anche in grado di affrontare nuove sfide e raggiungere nuovi traguardi.

Sapersi accontentare dunque non ci limita, come spesso si pensa, ma è la base stessa di partenza per accrescere le possibilità: chi si accontenta gode perché si tiene lontano mille miglia dalle lamentele che impediscono la creatività e tolgono la lucidità mentale.

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