Margaret Bowland, Flower Girl
Spesso insieme all'acquisto di un biglietto ti viene proposta l'opzione: "scegli il tuo posto".
Sembra una gradita possibilità l'occasione di passare meglio i pochi minuti o le molte ore del viaggio. Ma quando mai funziona a dovere?
Il senso di marcia del treno non è indicato. Poi ci si mettono anche le stazioni di testa, a capovolgerlo un numero imprecisato di volte.
Illusorio pensare di poter trovare dal computer di casa l'araba fenice: il posto che ti consente di viaggiare secondo il senso di marcia.Ti studi accuratamente tutto, cerchi di capire, ti dici "questa volta ho indovinato senz'altro".E ti ritrovi invariabilmente contro marcia, col paesaggio che scorre al contrario, la testa che confusa segue un andamento a ritroso, il senso di nausea che sale, l'impossibilità di leggere o lavorare.E perdi la bussola, quando scendi non sai bene quale direzione prendere per uscire dalla stazione.Così è la vita: difficile indovinare a priori in quale direzione andrà.
Tra il momento in cui sogni, progetti, ti immagini di essere davvero tu a scegliere; e il momento in cui poi davvero cominci a viaggiare: sempre, quasi sempre, capita l'imponderabile.
Così ti ritrovi imprigionata in un contromarcia non voluto e spesso disturbante.Per qualche viaggio fortunato, quanti ce ne sono che sembrano essere solo un ricominciare da capo!(E, certo, quella maledetta, incomprensibile, fuorviante piantina del treno non ti dirà mai chi sarà il tuo vicino di posto).