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Il sentiero fra Levanto e Monterosso

Creato il 19 maggio 2014 da Patrickc

In Liguria, dove si cammina sospesi fra terra e mare

Il sentiero da Monterosso a Levanto

Il sentiero da Monterosso a Levanto (è un panorama, clicca per vederlo meglio) foto di Patrick Colgan, 2014

Cammino in bilico fra il verde e il blu. E, a volte, ho la sensazione di essere sul punto di cadere. Perché qui il confine fra acqua e terra ti sorprende con una verticalità improvvisa, violenta. La montagna si getta nel mare che oggi, da qui, sembra un immenso specchio per il cielo. Riuscirebbe a ingannarmi se non fosse per un sussurro costante, di cui mi rendo conto solo quando mi fermo e provo ad ascoltarlo. Basta un momento di silenzio mentre riprendo le forze e rallento il respiro. Basta un momento di attenzione per distinguere il fruscìo del vento fra gli alberi, le parole straniere di altri camminatori davanti a noi e le onde che si increspano e poi schiaffeggiano la roccia molto, molto più in basso. E’ questo il sussurro, il mare, una voce che da queste parti, lungo la riviera del Levante ligure, non ti lascia mai. Finisci per non farci più caso. Fino a quando non ti fermi. E ascolti.

Levanto (foto di Patrick Colgan, 2014)

Levanto (foto di Patrick Colgan, 2014)

da Levanto a Monterosso

Lo sguardo viaggia lontano, abbraccia tutto l’arco della Liguria e lambisce altri mondi (foto di Patrick Colgan, 2014)

sul sentiero fra Levanto e Monterosso

sul sentiero fra Levanto e Monterosso (Foto di Patrick Colgan)

Fra Levanto e Monterosso (foto di Patrick Colgan, 2014)

Fra Levanto e Monterosso
(foto di Patrick Colgan, 2014)

Stiamo salendo lungo il percorso fra Levanto e Monterosso, dove cominciano le Cinque terre. Ci siamo lasciati alle spalle l’antica Loggia di Levanto e da lì, poco dopo, è iniziata la salita, subito aspra. Ma la fatica non pesa perché capisco rapidamente che è il tratto di sentiero più bello visto finora in questo prezioso angolo d’Italia. E oggi siamo fortunati, perché è una giornata limpida, luminosa, tersa: per questo ci spostiamo con i piedi, ma anche con gli occhi. Lo sguardo viaggia lontanissimo, abbraccia tutto l’arco della Liguria e lambisce altri mondi, perdendosi nei profili di monti innevati, distanti, a ovest. Dall’altra parte, guardando verso sud, c’è forse il dito della Corsica, che punta verso di noi, e poi l’isola d’Elba.

Sono assieme a un gruppo di amici che fino a questa mattina non avevo mai visto di persona, ma che mi sembra di conoscere da molto tempo. Conoscevo le loro parole, quello che avevano scritto. Ma oggi c’è anche altro. Ci unisce il cammino, ci unisce lo stupore per tutto quello che ci circonda mentre saliamo lungo questa stretta cerniera fra terra, cielo e mare che fra pinete e ginestre ci porta fino a punta Mesco, l’ultimo cuneo proteso verso il mare di questo tratto di costa. Questo sperone di roccia che si alza fino a trecento metri sull’acqua è un luogo così bello che incute timore, quello che provi davanti a quello che non sai spiegare, quando ti senti piccolo di fronte allo spettacolo e alla forza impetuosa della natura. Seguiamo Roberto, la nostra guida, e non mi sorprende trovare qui, accanto a due lastre di cemento inevitabilmente recenti, i resti dell’eremo di Sant’Antonio del Mesco, del XIII secolo. Da qui parte il filo del senso del sacro che percorre la storia dell’uomo e collega luoghi come questo agli angoli del mondo. La mia mente vola nello spazio e nei secoli fino a un luogo simile che non posso vedere solo perché è oltre l’orizzonte, ma che sembra vicinissimo. Vola fino a Capo Sunio, laggiù, in Grecia, al di là di questo mare azzurro.

Monterosso Cinque Terre

Molto più in basso c’è Monterosso (foto di Patrick Colgan, 2014)

Torniamo al sentiero. E davanti a noi, molto più giù, si vede finalmente Monterosso; in fondo a questa ripida discesa che ci illude che la parte più faticosa del percorso sia finita iniziano le Cinque Terre. Il nostro viaggio è appena cominciato.

Il sentiero fra Levanto e Monterosso

L’occasione per fare questo tratto di sentiero è stata il raduno di blogger #weLevanto (qui la tagboard). La rete di sentieri che percorre la riviera di Levante ligure è molto estesa e consente anche di spostarsi su lunghe distanze, arrivando per esempio fino a Porto Venere verso est e a Sestri Levante a ovest. Purtroppo alcuni dei tratti più belli sono chiusi nel momento in cui scrivo -maggio 2014 – fra i quali la celebre ‘via dell’Amore’ fra Riomaggiore e Manarola e il sentiero fra Vernazza in Corniglia, in parte per le conseguenze della terribile alluvione del 2011, in parte per frane e problemi che si sono manifestati in seguito. E’ un territorio bellissimo e fragile, che ha bisogno di continua manutenzione e rispetto. La situazione aggiornata sui vari sentieri si può verificare sul sito del parco nazionale delle Cinque terre.

Info – Il sentiero dura circa due ore e mezza e ha un dislivello di circa 300 metri. Il periodo migliore è sicuramente in primavera o all’inizio dell’autunno perché in estate le temperature possono essere molto elevate e il percorso è in gran parte al sole, con brevi tratti al coperto. L’alternativa è partire molto presto la mattina.

Le Cinque terre da punta Mesco

Le Cinque terre da punta Mesco (foto di Patrick Colgan, 2014)


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