“Islanda, c’è un nuovo mostro di Loch Ness?” titola il Corriere. “No”, gli risponde il buon senso
Un video su Youtube sembra mostrare una creatura serpentiforme che si muove sulla superficie di uno specchio d’acqua gelato. Subito s’invoca il mostro e si teorizza che si tratti del mitico Lagarfljotsromurinn, che abiterebbe nel lago islandese di Lagarfljot, come cita il Corriere, che però, una volta tanto, lascia spazio all’ipotesi della frode. Idem fa, nelle lande del mio Maniero Digitale, Ticinonews.
Molto più sicuro, invece, il TGCom, per il quale si tratta senza esitazioni di “Un serpentone lungo circa 1,5 metri, che ricorda molto il mostro di Loch Ness”. Nessun dubbio che possa trattarsi di qualcosa di meno incredibile. Nessuna perplessità sul fatto che un rettile, a sangue freddo, nuoti in un lago gelato, o che un video che mostra un evento così straordinario sia sorprendentemente breve. Come mai chi l’ha ripreso non ha continuato a immortalare la scena?
Macché: la notizia è troppo ghiotta, costa poco pubblicarla e frutta un bel po’ di clic con poca fatica.
In realtà, se il giornalismo fosse svolto seriamente, questo genere di video non dovrebbe neanche approdare sui giornali e far sprecare tempo ai lettori senza essere stato prima oggetto di un minimo sindacale di ricerca, perché l’esperienza insegna che il campo della criptozoologia e dei video che la riguardano è ad altissimo rischio d’imbroglio o di (auto)inganno.
Infatti anche stavolta il mostro non c’entra nulla. Chi si è preso la briga di fare qualche verifica ha scoperto che nel video la “creatura” non si sposta affatto rispetto agli oggetti circostanti (come si vede qui sotto). Il suo avanzamento è un’illusione ottica.
Inoltre un articolo su IceNews pubblica le dichiarazioni dell’autore del video, Hjörtur E. Kjerúlf, che chiarisce che non si tratta di una falsificazione e che lui non ha mai affermato che si tratta di un mostro. Racconta che ha notato la scena nel fiume dalla finestra della sua cucina, ha continuato a bersi il caffè e poi ha pensato che potesse essere interessante registrare quello che stava guardando. Questi tempi lunghi dimostrano che la “creatura” non si stava affatto muovendo rapidamente e non è sparita di colpo.
L’autore chiarisce anche che non ha pubblicato il video su Internet, ma lo ha portato a un’emittente televisiva, che l’ha trasmesso. Da lì qualcun altro lo ha caricato su Youtube. L’oggetto nell’acqua è probabilmente una rete o un pezzo di stoffa con incrostazioni di ghiaccio, incagliato a un estremo e mosso dalla corrente.
In altre parole, in questo caso non c’è trucco digitale: l’effetto è fisico e si tratta di un’interpretazione sbagliata della realtà da parte dei nostri sensi. C’è, però, la voglia irresistibile di pubblicare qualunque cosa senza controlli preventivi.
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Scritto da Paolo Attivissimo per il blog Il Disinformatico. Ripubblicabile liberamente se viene inclusa questa dicitura (dettagli). Sono ben accette le donazioni Paypal.