Leggendo i titoli dei giornali mi torna sempre in mente quella vignetta di Altan con il redattore che diceva: “Non è successo un tubo” e il caporedattore che gli rispondeva: “Mandiamo tre inviati e titoliamo: Tragico vuoto”.
Ecco spesso le notizie sono così, non c’è un tubo da dire e, esaurito l’argomento “allergie stagionali” e “zanzare grosse come forme di grana”, il redattore di turno si improvvisa Cristoforo Colombo e ci illumina su una grande scoperta.
Quella di oggi sarebbe che gli utenti Facebook sono ossessionati dal sesso.
Un cervellone studioso di social media, tale Dan Zarrella, avrebbe applicato i suoi algoritmi di profili Twitter a Facebook, al fine di determinare in che modo gli utenti del social netwok condividono i loro link.
Ha scoperto che gli articoli che contengono riferimenti sessuali nel titolo sono condivisi molto di più rispetto agli altri, e che quindi il sesso vende. Ma guarda te.
Il mio amico Alessio, cazzaro ferrarese, sostiene che Internet sia costituito per il 90% da porno e per il 10% da roba inutile. Bisognerebbe scriverci un pezzo.