Magazine Cinema

Il signor Joao de Deus

Creato il 28 luglio 2010 da Carlo_lock
Feticisti del mondo, unitevi, celebrate e glorificate il signor Joao de Deus, un personaggio nato dalla fantasia del regista e attore Joao César Monteiro, che firmò, appunto, nel 1995, La commedia di Dio, che gli valse il gran premio speciale della giuria a Venezia.Il film, che nella versione italiana, dura ben 143 minuti (contro i 180 di quella originale) sembrerebbe a prima vista il solito "polpettone" portoghese stile De Oliveira ed invece contiene qualcosa di originale e prezioso: è un film veramente erotico, basandosi su ciò che è fuori dai canoni d'immagine del cosiddetto "erotismo". La commedia di Dio fa leva su altri sensi che non siano la vista, fa leva sui rumori, sull'olfatto, sui silenzi, sul non-detto, per insegnare allo spettatore che il vero erotismo si chiama feticismo, anzi feticismo su minorenni.Joao è un uomo scorbutico, che coordina e comanda ragazzine studentesse, impiegate come commesse in una gelateria, è un uomo lento, riflessivo, che sembra assaporare ogni forma del reale (a cominciare dai suoi gelati, verso i quali nutre ammirazione e una dedizione maniacale), colleziona peli pubici che incolla in un libro di confessioni e memorie, concupisce tutte le sue sottoposte quasi senza farsene accorgere, utilizzando una strategia che mira a invadere in modo più che discreto la loro intimità, insistendo molto sulla pulizia e sulla disinfezione di mani, piedi, capelli. La sua frase ricorrente è: "Un giorno sarai madre anche tu" e da madre è lecito immaginarsi quali pericoli corrano i propri figlioletti a contatto con la scarsa igiene usata dalle gelataie; ma l'igiene è il pretesto per scavare in profondità e, sotto la superficie, cercare e godere dello sporco. Ma Joao è uno sporcaccione gentiluomo, compie le sue azioni con la perizia del mistico, utilizzando un linguaggio assolutamente autoironico (questo film meriterebbe un oscar soltanto per i dialoghi), s'impegna a realizzare nuovi gelati utilizzando il latte nel quale hanno fatto il bagno le sue lolite, ciò che più lo intriga, oltre i peli, è l'ano, le mutandine sporche. Insomma, è un tipo che serba per sé una curiosa e raffinata immaginazione e vive così la sua vita, senza particolari sensi di colpi.Alla fine viene cacciato e subisce la "lezione" da parte di uno dei padri delle sue piccole "vittime", che lo manda all'ospedale, ma egli, con fare stoico, si appresta a continuare, a perseverare: "Non siete voi che mi cacciate, sono io che vi condanno a rimanere".Felicemente autocompiaciuto, il film La commedia di Dio, celebra surrealismo, erotismo, humour nero, citazioni quasi da fumetto. Molti critici, imbarazzati dal dover raccontare delle manie di questo feticista, hanno puntato sull'attenzione sul rapporto tra piccola produzione e grande produzione (visto che il negozio di gelati, alla fine, viene rilevato da una grossa catena americana). Mi sembra questo un atto di grande ipocrisia da parte dei "grandi critici" che cercano di sublimare l'insublimabile, per trovare un qualunque pretesto per uscire dalla materia erotica, considerata troppo dozzinale e imperfetta per avere dignità in un film d'autore.Sono gli stessi che si sforzano di non riconoscere a un regista come Bertolucci il suo naturale ruolo eversivo ed erotico.Nel filmato qui sotto il signor Joao pettina una delle sue dipendenti, pronta a cominciare il lavoro. Un'operazione elementare, ma che assume un connotato erotico, carico di libidine....In quella capigliatura giace tutto il desiderio di un uomo.

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :

Magazines