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Questo spazio permette al sito di continuare ad offrire in modo gratuito tutti i suoi contenuti!La fiaba
Giovedì 22 Maggio 2014 11:18 Scritto da Alessandro Gioia
Era dipinto di un color verde ricamato.
"COSA VUOI, E' LA SPERANZA!"
Urlava così, ed era convincente. Prometteva persino i denti, ma Poi poi poi.
Infatti quando era gelataio, prima il cono e dopo tanti anni la pallina, a che gusto poco importa, fosse anche mezza vaniglia.
Quando decise di vender scarpe, prima una e dopo l'altra, anche se il piede era cresciuto.
Così si vedevano, ed era divertente se non fosse tragico, tanti speranzosi saltellare. " La speranza ci fa vivere in un mondo magico!" dicevano allegri, ma senza zoppicare.
E quando decise di fare il cuoco, un qualcosa di straordinario: prima il sugo, e dopo forse gli spaghetti, vuoi la pizza, la mozzarella ora, il basilico, non si sa, la fetta intera dopo quattro ore.
Prima le olive e dopo il baccalà "E perché non è ancora qui, è uscito, ma verrà!" diceva.
E tutti gli credevano, il suo ristorante era sempre pieno perché il menù di chi spera e come un bicchiere mezzo pieno.
Ed è giusto, tanto gli volevan bene che divenne primo mago.
Così POIPOIPOI, regna ancora nel paese di MAIMAIMAI ancora oggi.
Il menù è sempre lo stesso, ci son bambini che attendendo il formaggino in mensa son diventati grandi, loro sì che hanno pazienza.
Hanno passato a loro volta quel formaggino ai loro figli, e il panino, se va bene, lo avranno, quando quei bambini saranno nonni.
E quando ci si rivolgeva a POIPOIPOI, " CUCU', CUCU', CUCU'" la sua risposta, allora, adesso, e POIPOIPOI.