La lettura dei testi ermetici è stata illuminante, ha determinato una specie di trasmutazione della mia mente attraverso la conoscenza di me stessa, è stata una specie di autoanalisi che mi ha portato alla consapevolezza nel privilegiare le immagini del sogno, dell’incubo, dell’allucinazione. Avvalendomi di un metodo investigativo non razionale ma intuitivo cerco di scoprire i legami veri tra le cose.
Quando lavoro tendo ad allontanarmi dalla cultura del mio tempo e mi impegno nella ricerca di un diverso linguaggio poetico, che sia il più possibile astratto e disgiunto dalla realtà: questo ciclo di disegni infatti, è fuori da un contesto storico-culturale concreto, e tende all’universalizzazione e all’astrattezza dei significati.
Interpreto la realtà mediante l’uso di analogie e di associazioni di idee. E nel momento dell’avvicinamento tra i fattori che appartengono a opposte dimensioni di significato, e che normalmente non verrebbero mai legati insieme, le immagini mi appaiono complesse, ambigue, oscure, prive di un senso unico e chiaro, incomprensibili ai più e mi sorprendono, diventano così immagini “aperte”.
La mente umana è un serbatoio immenso di ricordi e sensazioni, sede inesplorabile dell’inconscio personale e della memoria storica. Ognuno di noi è dotato di capacità di una libera interpretazione delle immagini attraverso una simbologia personale che può condurci alla ricerca del centro ignoto delle idee Universali.
Lolita