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Il sindaco: “Contro l’usura e i fenomeni malavitosi abbiamo fatto tutto il possibile”

Creato il 19 giugno 2012 da Cremonademocratica @paolozignani

Ieri in consiglio comunale Giancarlo Schifano è stato il primo firmatario di una mozione di una mozione dedicata al fenomeno della criminalità organizzata e dell’usura e sulle iniziative di contrasto da attuare, chiedendo al Comune di arrivare anche a costituirsi parte civile secondo i casi. Il sindaco Oreste Perri dev’essere allergico alla costituzione parte civile. Ha gradito il discorso sulla cultura della legalità e ha anche tirato le orecchie ai consiglieri comunali che protestano ma non vanno neanche ai convegni per sviluppare gli argomenti, però alla fine il sindaco si tira fuori. Il Comune non ha subito danni patrimoniali, non risulta che ci siano processi a carico di personaggi così poco raccomandabili, e allora che fare? Generiche promesse? Ma il sindaco, oltre al solito “tutt’a posto”, ha promesso altri convegni barbosi, iniziative allargate alla collettività e alle scuole, e così via. Il Comune di più non può fare. Le vittime dell’usura? Colpa loro? Costituirsi parte civile costa e poi non si sa come va a finire, ha detto in sintesi il sindaco.

La mozione di Giancarlo Schifano:

Premesso che nell’ultimo periodo nella nostra città si sono verificati sconcertanti casi di usura, credo che sia eticamente giusto affiancare all’azione della magistratura e delle forze dell’ordine una forte iniziativa culturale e politica a tutti i livelli per diffondere la cultura della legalità e della trasparenza; visto che molti imprenditori e liberi cittadini a causa della perenne crisi economica decidono di non denunciare i propri aguzzini per paura di essere lasciati soli dalle istituzioni; considerato che molti comuni hanno dato un segnale concreto di impegno nella lotta e contrasto alla criminalità organizzata in tutte le sue diversificazioni; preso atto che gli Enti locali possono mettere in campo misure di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata e di sostegno a chi è vittima delle mafie,del racket e dell’usura; si impegna il Sindaco e la Giunta: a valutare la possibilità di costituirsi parte civile nei processi contro le attività criminose di stampo mafioso afferenti il proprio territorio comunale, destinando l’eventuale risarcimento a un fondo a sostegno delle vittime del racket e dell’usura: a attuare una verifica accurata dei collegamenti diretti e indiretti tra aziende partecipanti alle gare di appalto e controlli sulle aziende subappaltatrici per garantire un’adeguata trasparenza; a promuovere percorsi di sensibilizzazione nelle scuole, in modo tale da far conoscere gli strumenti legislativi esistenti per contrastare il racket e l’usura.

 

Dopo l’illustrazione della mozione da parte del consigliere Giancarlo Schifano, si è aperto il dibattito che ha visto intervenire i consiglieri Gian Carlo Corada (Partito Democratico) e Luca Grignani (Popolo della Libertà). E’ quindi intervenuto il sindaco Oreste Perri:  In relazione alla mozione presentata dal consigliere Schifano vorrei in premessa unirmi alla dichiarata necessità, oggi più che mai sentita urgente da parte di tutti, di ripristinare una cultura della legalità che sembra andata perduta, a tutti i livelli, non solo istituzionali. L’Amministrazione Comunale non si è mai sottratta a dare il proprio contributo al riguardo: ricordo, ad esempio, l’ultimo convegno promosso dalla CISL e dal Comune, alla presenza del vescovo e di tutte istituzioni locali, nell’ambito del progetto San Francesco, tenutosi il 30 marzo 2012  in Sala Puerari dopo aver piantato nei giardini davanti alla stazione un ulivo in memoria di Falcone e Borsellino, convegno riguardante proprio il tema della legalità e delle misure di contrasto alle infiltrazioni della criminalità organizzata. Al convegno non ho visto alcun consigliere comunale, seppure invitati. Come non ho visto nessuno partecipare al precedente convegno, organizzato sempre dalle organizzazioni sindacali lo scorso anno, a S. Vitale, sul tema delle infiltrazioni mafiose al nord. Certo oggi la crisi economica rischia di rendere la situazione più delicata e difficile, su di un terreno più fragile e più esposto dal punto di vista economico e finanziario. Ma l’attenzione non verrà meno. Entrando nel merito più prettamente tecnico della mozione presentata, faccio presente quanto segue. Costituirsi parte civile in un processo penale significa chiedere il risarcimento del danno provocato dalla condotta penalmente rilevante di un soggetto rinviato a giudizio, mediante l’intervento nel processo a carico di quest’ultimo. Si tratta di una facoltà che dà vita ad un giudizio complesso, oneroso, e con non indifferenti problemi di prova che presuppone anzitutto l’esistenza di un processo e quindi il rinvio a giudizio della persona indagata (non può quindi esercitarsi durante le indagini preliminari); l’esistenza o almeno la configurabilità di un danno derivante dalla condotta penalmente illecita di taluno; quasi sempre, una seconda azione giudiziale (causa) da attivare in sede civile per la quantificazione del danno patrimoniale. Nello specifico, si ritiene abbia senso costituirsi parte civile quando si sa che pende un processo avanti il tribunale di Cremona a carico di mafiosi/malavitosi, la condotta dei quali abbia arrecato, o possa arrecare un danno, di natura essenzialmente patrimoniale, al Comune. Non è dato di sapere se attualmente pendano processi a carico di mafiosi/malavitosi presso il Tribunale di Cremona. Sebbene non sia agevole configurare ipotesi di collegamento tra azioni “mafiose” e danni al Comune, nulla vieta che la facoltà di costituirsi parte civile possa essere di volta in volta valutata ed esercitata allorché ne sussistano i presupposti, essenzialmente identificabili, come detto, nell’esistenza di un processo e nella configurabilità di un danno patrimoniale per l’amministrazione causalmente riconducibile al reato commesso.

Quanto al tema degli appalti pubblici, il Comune applica le tutele predisposte dalla legge (codice degli appalti pubblici e relativo regolamento di attuazione), consistenti, essenzialmente, in autocertificazioni effettuate dagli aspiranti nelle domande di partecipazione alle gare e in certificazioni da presentarsi obbligatoriamente a seguito dell’aggiudicazione, con il coinvolgimento, a vario titolo, di Camera di Commercio e Prefettura, previa consultazione delle banche dati della competente autorità di vigilanza.

Sul tema, infine, della sensibilizzazione ed informazione circa gli strumenti legislativi atti a contrastare i fenomeni malavitosi, richiamo quanto detto in premessa: ritengo possa aver senso organizzare e partecipare a momenti di divulgazione/incontri/convegni rivolti non soltanto agli studenti ma allargati alla collettività, iniziative alle quali il Comune non si è mai sottratto.

 

Concluso il dibattito, la mozione è stata messa ai voti e respinta (su 34 consiglieri presenti, 20 si sono astenuti, 13 hanno votato a favore e uno contro).

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