Ha evitato brillantemente la retorica della vittoria e ha guardato subito avanti: “Occorre costruire la città, a partire da ciò che di positivo già esiste, e lo si può fare solo insieme” ha dichiarato in sintesi il neoeletto sindaco Gianluca Galimberti davanti alla folla di largo Boccaccino, accanto al Duomo. “Tutti saremo questo sindaco, con le proprie responsabilità ai vari livelli e i propri ruoli. Io mi assumerò le mie responsabilità fino in fondo” ha aggiunto. C’è realmente una città sbriciolata dal prevalere delle forze economiche private e da certe astuzie non degne di replica da parte dell’amministrazione Perri. Troppe tasse, troppo potere ai privati potenti e troppo poco ai cittadini, e troppe scelte discutibili di cui in questo blog s’è parlato. L’ex sindaco Perri non è stato il sindaco di tutti ma di alcuni. E’ stato chiamato anche olimpionico ma in realtà ha vinto solo i Mondiali.
Galimberti non è però un sindaco che nasce dal basso. Per quanto abbia parlato assai bene e abbia la preparazione necessaria (qualità non da poco, oggi in particolare non è facile che una persona intelligente e colta si prenda responsabilità politiche), non proviene dalle lotte popolari, dalla dura battaglia che ingaggiano le associazioni ambientaliste in particolare. Altre associazioni certo agiscono con impegno ma con spirito diverso: la contrapposizione verso le istituzioni non è in tutti i settori la strategia migliore, considerata la legislazione vigente.
Galimberti è stato imposto dal Pd, prelevato o sequestrato al mondo cattolico (e cattolico resta: meglio comunque un democristiano intelligente che un comunista scemo o viceversa, come si diceva una volta) e presentato come unica alternativa. Sfidarlo alle primarie significava contrapporsi al Pd in ascesa renzista, mentre Berlusconi era in fase calante e Grillo spaventava il popolo italiano che già soffre di incubi.
Non c’è stato spirito di vendetta o di rivalsa o di ostilità da parte di Galimberti verso gli sconfitti, nemmeno consociativismo, come sulle prime poteva sembrare considerati gli elogi a Perri, l’uomo delle tasse, dei distacchi di utenze, della differenziata che non sale mai ecc. ecc.
Galimberti neosindaco ha solo elogiato la responsabilità che Perri, purtroppo, si è preso con la sua giunta, che purtroppo non ha dimostrato l’indipendenza e le qualità culturali necessarie.
E Galimberti? Rottamati tutti o quasi, che resta? Dove sono le esperienze e le professionalità consolidate? Tra i non eletti? Succederà come a Crema, con ragazzi in giunta in una posizione imbarazzante? Si spera nell’apporto di qualche falso giovane molto saggio perché ce ne sono ancora.
La società civile poi quando si stancherà si farsi divorare dai partiti a loro volta divorati dai massmedia privati o dipendenti comunque da flussi enormi di capitali travolgenti?
Si vedrà. Ci vorrà pazienza. Collaborare significa comunque anche criticare: l’impegno civico è risponde ai princìpi non ai prìncipi.