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Il Sindaco Mario Cantini il PSC e gli amici di strada

Creato il 31 ottobre 2010 da Ambrogio Ponzi @lucecolore
Il Sindaco Mario Cantini il PSC e gli amici di strada
In un articolo pubblicato da "il Nuovo di Parma", poi ripreso dal blog Il Giornale di Fidenza, Luigi Piscitelli fa il punto su questa prima fase del percorso verso il nuovo PSC di Fidenza.  La parte importante dell'articolo è la ripresa di  queste due citazioni riferibili al nostro Sindaco:“La novità più importante è stata la riapertura del bando a cui hanno risposto circa 20 studi professionali nazionali e internazionali. Entro l’inizio del prossimo anno decideremo a chi assegnare l’incarico per la realizzazione del nuovo PSC, al quale seguirà una fase partecipativa a cui tengo molto, visto che in questo modo verrà deciso il futuro della città per i prossimi 10-15 anni. L’iter avrà una durata complessiva di circa due anni e mezzo, al termine del quale ci sarà l’approvazione definitiva”.“La mia linea guida si basa sul principio che tutto ciò che riguardi l’ambito produttivo va tendenzialmente favorito, sempre nel rispetto e nei limiti delle norme. L’aspetto residenziale, invece, andrà studiato attentamente. Ci sono prospettive di una leggera espansione, anche perché la logica del “cemento zero” non riesco a concepirla, ma ci sono da fare attente valutazioni. È necessario riqualificare il centro storico e, al contempo, tracciare un’ideale linea rossa che sarà necessario non superare, perché non posso immaginare una campagna completamente costruita”.Le affermazioni sono condivisibili o no? Direi che sono quelle che competono al suo ruolo di Sindaco e non di comprimario.Sul ruolo dell'opposizione l'articolo si limita alle considerazioni del movimento civico di Città Aperta, che si appella al rispetto del “Documento di indirizzo verso il PSC”, del 2006, che obbliga l’amministrazione a seguire un percorso partecipato nell’approvazione del Piano. Ma probabilmente, da lato opposizione, sul PSC pesano di più i silenzi del PD che non può certo limitarsi a sventolare il diritto dovere alla partecipazione, su cui il Sindaco ha già dato risposta. Dovrà invece dimostrare che al suo interno qualcosa è cambiato in merito alla politica urbanistica delle passate amministrazioni. Richiedere semplicemente di sedersi ad un tavolo senza essersi adeguatamente presentati non è educazione, verso i cittadini principalmente.

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