Il social marketing ha cambiato per sempre il nostro modo di fare e vivere la pubblicità: i contenuti creativi non seguono più quel processo lineare da chi comunica a chi riceve.
Quando sviluppiamo le nostre social proposition mettiamo da parte la nostra interpretazione soggettiva e ascoltiamo la rete. Creiamo invece contenuti che siano capaci di adattarsi a media contenitori diversi, che possano essere liberamente filtrabili da chiunque e su piattaforme diverse, e quindi che possano diramarsi attraverso le imprevedibili connessioni sociali.
Gli sketch non ci fanno più ridere, i testimonial si sovrappongono, i giochi di parole ci annoiano. Una foto di Instagram ci affascina. L’ambiente digitale spezza la linearità e permette un coinvolgimento più profondo di quello tipicamente offerto dallo spot pubblicitario.
Il principio n.18 de Il Manuale del Giovane Social Media Manager recita: Il SMM non cerca di essere coerente. Apprende piuttosto a vivere con le sue contraddizioni, adottando la giusta strategia nel momento in cui ne avrà bisogno.
La nostra “comunicazione integrata” parte da qui.
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