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Il social shopping

Creato il 15 settembre 2011 da Mutuonews
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social_shoppingCome in tutte le fasi storiche in cui si registra una crisi economica, oltre all’affanno e al disagio che le persone vivono nella quotidianeità, si affaccia prepotente un altro elemento: la creatività, l’ingegno di avere prestazioni, le più varie, a prezzi compatibili e coerenti con la fase economica negativa.

Ecco nati i social shopping, dei sitema di vendita di beni e servizi online a prezzi vantaggiosi.

Com’è possibile fornire cose a prezzi bassi?

Il meccanismo è questo: se più persone sono interessate ad avere un determinato bene o a fruire di un determinato servizio, aggregandosi grazie ai tanti social networks possono presentare ad un venditore un unico complessivo ordine che determina inevitabilmente uno sconto quantità.

Gli acquirenti avranno la cosa desiderata a prezzi conveneinti e il venditore sarà ben felice di vendere un grande quantitativo di cose e sarà pronto a fare uno sconto.

Ovviamente ci sono delle controindicazioni: essendo dei servizi che si comprano tramite la rete, la possiblità di incorrere in una truffa esiste, ma esistono meccanismi giuridici e di buon senso che l’acquirente può utilizzare.

A prescindere dalla tutela giuridica con in primis il diritto di recesso, il buon senso vuole che l’acquirente oltre a guardare il prezzo, valuti bene la qualità del bene o del servizio offerto, valuti la serietà della società che offre e si confronti sempre tramite i social networks su chi ha già acquistato quella determinata cosa per saperne pregi e difetti.

In Italia questo sistema sta prendendo sempre più piede, tra i tanti portali che si basano su questo sistema, segnaliamo Getbazza, Groupon e Jumpin.

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