Iniziano gli anni settanta e le squadre dei club tedeschi, olandesi ed inglesi iniziano ad organizzarsi sia a livello tecnico che professionistico e pongono le basi per un predominio calcistico (al quale a partire dagli anni ottanta si aggiungono le due spagnole -Barcelona e Real- e i club italiani) che dura tuttora, almeno per tedeschi, spagnoli ed inglesi. Con queste premesse per i club dei paesi del Patto di Varsavia (sempre ufficialmente dilettanti) diventa sempre più difficile emergere a livello continentale, e la maggior parte delle finali raggiunte e delle vittorie si hanno nella Coppa della Coppe con ben 4 vittorie (2 della dinamo Kiev, 1 del Magdeburgo ed 1 della Dinamo Tbilisi), 2 sole presenze in finale della ormai Coppa Uefa (Stella Rossa nel 1979 e i sorprendenti ungheresi del Videoton nel 1985) ed una storica vittoria del unico club socialista in coppa campioni : la Mitica Steaua Bucarest. Nel 1972 la Dinamo Mosca arriva in finale di Coppa delle Coppe, la prima volta di un club sovietico . Guidata da un profeta del calcio moderno russo cioè Kostantin Beskov, la Dinamo Mosca arriva in finale basandosi su un buon gioco di squadra e non avendo nessuna stella fra i suo giocatori. In tutti i paesi socialisti le squadre erano legate ad apparati dello stato, la Dinamo Mosca era legata alla polizia segreta Ceka ed al Kgb, il CKSA era espressione dell’ esercito, il Lokomotiv Mosca dei lavoratori delle ferrovie, la Torpedo Mosca era legata all’ industria automobilistica Zil e solo lo Spartak Mosca era relativamente “indipendente”. Per estensione questa appartenenza valeva anche per gli altri paesi del blocco comunista, ad esempio la Dinamo Berlino era la squadra legata alla famigerata STASI.
La squadra forse più “odiata” e collusa con il potere dell Unione Sovietica è la prima ad arrivare ad una finale di Coppa. I sorteggi delle coppe europee (fino al 1979 neanche con le teste di serie) consentivano a volte di incontrare avversari abbastanza abbordabili, soprattutto in Coppa della Coppe, e la Dinamo Mosca arrivò in finale superando Olympiakos, Esksehirspor (Turchia), Stella Rossa e Dinamo Berlino, quest' ultima ai calci di rigore. Questo mentre nell 'altra semifinale i Rangers di Glasgow eliminavano il Bayern Monaco che a breve avrebbe vinto 3 Coppe dei Campioni di fila.
Rangers - Dinamo Mosca, l'esultanza degli Scozzesi dopo un goal
La finale del 1972 a Barcellona vide gli scozzesi trionfare per 3 a 2 trascinati da una doppietta di William Johnston, ma la partita viene ricordata soprattutto l’invasione di campo e la violenza dei tifosi scozzesi che portò alla squalifica dei Rangers per un anno dalle Coppe europee. Nel 1974 è la volta della vittoria del Magdeburgo in Coppa delle Coppe, prima squadra della Repubblica Democratica Tedesca ad arrivare ad una finale. Nella DDR, forse più che negli altri paesi del blocco socialista, l’ingerenza del potere con il sistema calcistico era quasi totale. La Dinamo Berlino, come già accennato, era la squadra della temibile STASI (veri e propri furti gestisti dal governo vennero fatti per favorire la squadra berlinese), mentre il Magdeburgo aveva una altra visione del calcio : allenatori competenti (Hans Krugel) e la coltivazione di giovani talenti, tra cui Hoffman (oro alle olimpiadi di Montreal 76), Pommerenke (bronzo a Monaco 72) e la leggenda Jurgen Sparwasser. Tutte e tre giocarono i primi ed unici mondiali della DDR nel estate del 1974, e Sparwasser siglò l’unico goal del unico scontro tra Germania Est e Germania Ovest. Jurgen Sparwasser divenne una leggenda, il simbolo del trionfo socialista sulla civiltà occidentale. Curiosità : la nascente Supercoppa tra la vincente della Coppa Campioni e della Coppa delle Coppe nel 1974 avrebbe dovuto vedere Bayern Monaco e Magdeburgo scontrarsi fra loro, ma non fu disputata per motivi diplomatici. Dopo aver battuto Nac Breda, i cecoslovacchi del Banik Ostrava, ed i bulgari del Beroe Stara Zagora i tedeschi orientali in semifinale affrontarono ed eliminarono i portoghesi dello Sporting Lisboa, in finale a Rotterdam (davanti ad appena 5000 persone) il Magdeburgo sconfisse 2 a 0 il Milan (detentore del trofeo) con autogoal di Lanzi e raddoppio del veterano Seguin.I giocatori del Magdeburgo fanno il giro di campo con la Coppa appena conquistata.
L’anno successivo vide per la prima volta una finale tra due compagini di due paesi del Patto di Varsavia : i sovietici della Dinamo Kiev e gli ungheresi del Ferencvaros. La Dinamo Kiev si dimostra subito un compagine organizzata sotto la guida del colonnello Lobanowsky e del grande Oleg Blochin (pallone d’oro del 1975), gli ucraini eliminano facilmente CSKA Sofia, Eintranch Frankfurt e Bursaspor, e con i goal di Onishenko e Blochin eliminano anche il Psv in semifinale. Il Ferencvaros gioca invece una coppa strepitosa, parte facile con il Cardiff City, ma nel secondo turno incontra il Liverpool che stava formando la squadra che tra la fine dei settanta e metà degli anni ottanta dominerà in Europa. Segna subito King Kevin Keegan, e sembra il preludio per una goleada ma al 90’ Mate pareggia. Al ritorno finisce 0 a 0 con una bottiglietta che colpisce il difensore Lindsay che si rialza e continua a giocare. In semifinale il Ferencvaros trascinato dalla nuova promessa del calcio magiaro, Nylasi, batte la Stella Rossa vincendo 1 a 0 in casa, e in dieci pareggia 1 a 1 a Belgrado. La finale non ha storia : il Ferencvaros (tra l’altro privo di un buon giocatore come Balint) viene travolto dal nuovo calcio totale di Lobanowsky : 3 a 0 con doppietta di Onishenko e goal di Blochin.
La Dinamo Kiev vincerà anche la Supercoppa battendo 0 a1 il Bayern, un trionfo per i ragazzi di Lobanowsky, dominatori in patria (6 scudetti in dieci anni) ed in Europa.
Una Formazione della Dinamo Kiev del 1975
Passano quattro anni prima di rivedere una squadra dell' Est in finale, ed è la Stella Rossa Belgrado che nel 1979 arriva all 'atto conclusivo della Coppa Uefa. Nella prima edizione in cui sono presenti i sorteggi con le teste di serie, primi turni facili per gli Slavi che eliminano Union Berlin e Sporting Gijon, superano poi l'Arsenal ed il West Bronwich. In semifinale arrivano tre squadre della Bundesliga : Duisburg e Borussia Moenchgladbach e l'Hertha Berlino che affronta la Stella Rossa.La doppia finale vede il Borussia che fa valere la sua esperienza (con Vogts e l'immenso Allan Simonensen) pareggiando 1 a 1 e vincendo al ritorno 1 a 0 grazie ad un rigore generoso concesso dall' arbitro italiano Michelotti.
Il 13 maggio 1981 va in scena la seconda finale disputata da due squadre del socialismo reale, A Dusseldorf davanti ad appena 9000 spettatori si gioca la finale della Coppa delle Coppe, tra due squadre minori del mondo Socialista: la sovietica Dinamo Tbilisi e la tedesca orientale Carl Zeiss Jena.
Fu forse la finale "più grigia " della storia, disputata da due squadre poco seguite fu una finale che oggi farebbe venire i capelli bianchi a Platini ed ai pezzi grossi dell' Uefa, visto il poco appeal dei due club, che comunque in semifinale eliminarono Feyenoord (la squadra sovietica) ed il Benfica ,
Inoltre il 13 maggio 1981 Ali Acgià sparò e ferì gravemente papa Woijtila, il già poco interesse per la finale venne totalmente oscurato dall' attentato al Papa, le due squadre comunque giocarono una finale onesta e dignitosa che vide i Georgiani trionfare per 2 a 1 .
Il Carl Zeiss Jena nel primo turno eliminò la Roma, dopo aver perso 3 a 0 a Roma i tedeschi vinsero 4 a 0 a Jena, nelle interviste post partita lo staff romanista parlò di doping dei giocatori del club della DDR. Curiosità : la Dinamo Tbilisi nelle sue fila aveva due grandi giocatori Shengelia e Kipiani, che erano considerate fra le possibili stelle del mondiale del 1982; il secondo non riuscì a partecipare al Mondiale per infortunio mentre il primo deluse, entrambi morirono per un incidente stradale anni dopo. Da citare anche il portiere Gutsaev futuro membro del parlamento Georgiano.
Le finali con le squadre socialiste si ridussero sempre di più, una piccola impresa la fece la squadra ungherese del Videoton che nel 1985 arrivò in finale di Coppa Uefa e perse con il Real Madrid della generazione di Butragueno (Michel, Martin Vazquez, Hugo Sanchez, Camacho e Valdano fra gli altri), ma compi una piccola impresa. Dopo aver perso 3 a 0 in casa, riusci a vincere 1 a 0 a Madrid.
Una Formazione del Videoton del 1985
Nel 1986 la prima e unica squadra di un paese socialista che vinse la Coppa dei Campioni (forse anche facilitata dalla esclusione dei club inglesi dopo i tragici fatti dell' Heysel) arriva dal paese che non aveva mai raggiunto neanche una finale : la Romania. La Steaua Bucarest crea una leggenda, che al giorno d'oggi sarebbe oggettivamente irrealizzabile. (immaginate il Lugodorets, squadra bulgara , oggi in finale contro il Barca, il Psg od il Real Madrid?)L'edizione che verrà ricordata da noi italiani per il primo confronto europe tra due squadre nostrane (Juventus e Verona) vede la squadra del ministero della difesa Romeno sfruttare un sorteggio facile ed affrontare i danesi del Vejle, l' Honved, i finlandesi del Kusyysi Lathi ed in semifinale l' Anderlecht, questo mentre l'altra finalista, il Barcelona, elimina il Porto e la Juventus.
A Siviglia, la Steaua per tutti è la vittima sacrificale per la prima vittoria in Coppa Campioni dei catalani, ma cosi non è. I Romeni sono una bella squadra con Lacatus, Boloni, Belodedici (primo giocatore a vincere due Coppe Campioni con due club diversi: Steaua e Stella Rossa nel 1991) e resistono agli attacchi del Barcelona. si va ai rigori a nasce la leggenda di Ducadam. Il portiere dei romeni riesce a parare ben 4 rigori ai catalani. E' il trionfo della Steaua ed è una impresa epica che oggi è davvero irripetibile,
E' anche l' inizio una delle leggende mai dimostrate del calcio ; il presidente della Steaua era Valentin Ceaucescu il figlio del dittatore. Valentin pare fosse geloso sia del successo di Ducadam che della Mercedes che il Real Madrid (per festeggiare la sconfitta degli acerrimi rivali del Barcelona) regalò al portiere. Ceaucescu Jr fece spaccare le mani da dei sicari del famigerata Securitate al portiere della Steaua, Il ritiro nello stesso periodo dalla attività agonistica di Ducadam, non fece altro che avvalorare questa leggenda. La Steaua partecipò anche alla finale del 1989 dove fu sconfitta dal Milan di Sacchi 4 a 0.
Il 1986 è l'anno d'oro del socialismo reale calcistico, una altra coppa conquistata, la Coppa Coppe dalla versione 2.0 della Dinamo Kiev di Lobanowsky. Eliminando Utrecht, Universitatea Craiova, Rapid Vienna e Sparta Praga in finale i ragazzi di Lobanowsky distruggono l'Atletico di Madrid.
Con Blochin ancora in squadra (e a segno nella finale vinta per 3-0), e grazie alla attenzione mediatica che il nuovo corso sovietico attirava, vengono alla ribalta giocatori che nella Dinamo sembrano fenomeni : il pallone d' oro Belanov, il futuro juventino Zavarov, Kutzenzov e Ratz. Molti di loro grazie alla Perestroijka giocheranno nei campionati occidentali, ma deluderanno tutti, Zavarov e Belanov (alla Juventus ed al Borussia Moenchengladbach) sopratutto.
Prima della seconda finale di Coppa Campioni della Steaua ci fu la finale di Coppa delle Coppe del 1987 raggiunta dalla Lokomotiv Lipsia che sfruttando anche qui i sorteggi favorevoli (Glentoran, Rapid Vienna e Sion) si arrese all' Ajax di Van Basten e Rjiakard in finale.
Nel 1991 la Stella Rossa vinse la Coppa Campioni con una squadra zeppa di fenomeni, ma il socialismo reale era già finito e un nuovo (migliore?????) mondo stava nascendo