La mostra degli allievi del Maestro Fiorucci a Serrungarina, un paese nel verde.
Erminia Borzì

Sulla tipologia dell’insegnamento di Fiorucci, la prof.ssa Margherita Mancini, da dieci anni allieva del Maestro, così descrive la sua formazione artistica: “Il professore mi ha insegnato quasi tutte le tecniche: gesso, pastello, olio e, ovviamente acquerello. L’olio e l’acquerello sono le tecniche più difficili da utilizzare, perché non è possibile correggere i “pentimenti”. E’ importante, quindi, stabilire l’impronta ed applicare il colore. Il Maestro Fiorucci insegna la tecnica e, prima ancora, spiega ai suoi allievi come trasformare il colore in materia e come cogliere l’anima delle cose attraverso il colore. Egli stimola anche a superare il limite del colore e della materia e a contemplare l’astrazione, nella quale si sintetizza l’universale. Agli allievi ancora inesperti, il Maestro Fiorucci raccomanda di scegliere un pittore più o meno noto, al quale si sentano affini e di esercitarsi sulle sue opere, per imparare la tecnica pittorica ed affinare successivamente la propria personale sensibilità artistica”. Attraverso le sue lezioni, gli allievi di Fiorucci hanno imparato a capire l’arte, da Piero della Francesca a De Chirico, passando per Caravaggio, Vermeer, Monet e Matisse. Perché le lezioni di Fiorucci sono anche questo: seminari d’arte. Lo studio dei maestri antichi e contemporanei non tende a riproporre modelli irripetibili, ma a studiarli con attenzione per irrobustire la tecnica ed affinare il gusto.

Questa mostra ne è un esempio; in essa si coglie in pieno il dialogo continuo tra Fiorucci pittore e i suoi allievi, i quali considerano il suo modo di insegnare “terapeutico”, perché, attraverso l’espressione pittorica, il Maestro stimola all’espressione dell’anima. “Seguire le sue opere”, dicono gli allievi di Fiorucci, “non è un passatempo, bensì un coinvolgimento della persona, perché il Maestro impegna completamente i propri allievi, trasmettendo loro, attraverso la comprensione delle opere artistiche, la passione per l’arte, la visione critica e l’autodisciplina”. L’operato di Fiorucci non è mai fine a se stesso o concentrato sulle caratteristiche del suo stile individuale, ma tiene conto della personalità di ogni singolo allievo, estrapolando il meglio di ognuno in una specie di maieutica continua e proponendosi come risultato il raggiungimento da parte di ogni allievo di una visione soggettiva e caratterizzata da “sfumature”, ossia da particolari che appartengono solo a lui.
Per il futuro, gli allievi del Maestro Fiorucci si aspettano che egli viva e operi a lungo, per poter ancora regalare emozioni. Le ore che Fiorucci dedica ai suoi allievi sono una bella tranche de vie, che permette non solo di imparare qualcosa ma anche di raggiungere la serenità dello spirito.
Per la mostra si ringrazia il Sindaco di Serrungarina, dott.ssa Marta Falcioni; l’Assessore allo Sport, Arnaldo Cipriotti; il Presidente della Pro Loco di Serrrungarina, dott. Giampiero Amadori; il signor Massimo Berloni, originario di Serrungarina, stilista e proprietario della casa di moda DON DAP, che ha sponsorizzato questa mostra.
Si ringraziano: la signora Silvana Vitali, allieva del Maestro Fiorucci, che, in collaborazione con il signor Giancarlo Guido, ha fatto da tramite tra il comune di Serrungarina e il Maestro; la sig.ra Stefania Antonioni, che mi ha fornito il materiale per questo articolo.