Magazine Società

Il sogno di Ferrara e l’esigenza di un vero partito di centrodestra per il futuro

Creato il 11 aprile 2011 da Iljester

Il sogno di Ferrara e l’esigenza di un vero partito di centrodestra per il futuroCi sono molte ragioni nelle contestazioni di quella parte di elettorato e di opinione pubblica che pur riconoscendosi nella destra, non vede di buon occhio il Popolo delle Libertà. Sicuramente una di queste è proprio l’assenza di un vero partito capace di andare oltre Berlusconi e il berlusconismo. Un partito che pur ritenendo che il Premier sia il suo naturale leader, possieda anche la capacità di proiettarsi nel futuro.
Il sogno di Ferrara è naturalmente una provocazione e pone l’assillante interrogativo: ma se davvero Berlusconi dovesse mollare, che ne sarebbe del centrodestra? Che ne sarebbe del sogno liberale? Che ne sarebbe dell’Italia? Non possiamo certo accettare che la destra, o se preferite il centrodestra, possa un domani essere rappresentata da Fini o dal suo cespuglio. Sarebbe davvero frustrante per chi oggi vede nell’ex leader di AN l’esempio più fulgido di cosa non dovrebbe mai essere un capo di partito e un alleato.
Eppure, se la strada intrapresa da Berlusconi è quella di un partito che sostiene lui e non viceversa, beh… allora per noi, popolo di destra, le alternative rischiano di essere davvero poche o nulle. O Fini o niente, o Storace o niente. O Lega o niente. Insomma, l’idea del «mangi questa minestra o salti dalla finestra» diventa l’idea principe che non si potrà evitare.
Certo, è quasi improbabile che Berlusconi possa mollare proprio ora. I processi a suo carico sono ancora parecchi e la stretta giudiziaria nei suoi confronti si è fatta ancora più serrata. Il progetto di rendere la nostra, una democrazia sotto tutela non è mai mutato, e il suo successo passa pure per le aule di giustizia. Soprattutto ora che i nemici palesi e occulti del Cavaliere hanno trovato il suo tallone d’Achille: le donne; le belle donne. Perciò, credo che il Premier abbia altre grosse cartucce da sparare, nonostante l’arsenale che possiede vada lentamente esaurendosi. Ogni giorno che passa, del resto, gli avversari (che intanto si sono fatti più furbi) imparano e le loro fila si ingrossano sempre di più.
Ciononostante, Berlusconi pare proprio non pensare al futuro dell’intero centrodestra. E questo pone molti dubbi sul presente. Perché? Perché il Premier non pensa al futuro della sua creatura politica? Davvero crede che basta il carisma per sostenere un elettorato che comunque si pone qualche domanda di troppo? Nessuno mette in dubbio l’accanimento giudiziario, e nessuno mette in dubbio il progetto di «democrazia sotto tutela» che la sua strabordante presenza ogni giorno esorcizza e scongiura. Ma è altrettanto chiaro che un grande leader che vuole passare alla storia, deve avere una progettualità politica di più ampio respiro, capace di andare oltre la sua breve vita. E il Popolo delle Libertà non rappresenta affatto questa progettualità, quanto il suo contrario.
Il domani purtroppo è vicino, e il popolo di centrodestra, senza un progetto a medio e lungo termine, rischia di rimanere orfano non solo del proprio leader, ma anche di una struttura ideale di riferimento e di una classe politica capace di incarnarla e radicarla nel territorio e nella cultura della gente. La conseguenza è l’inevitabile consegna del paese a coloro i quali non lo si è voluto consegnare in questi ultimi venti anni. E se così fosse, potremo un giorno dire che Berlusconi ha sì vinto, ma ha vinto solo delle misere battaglie di resistenza. La guerra di fatto, l’avranno vinta gli altri…


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :