La sala parrocchiale era gremita di folla, si aspettava il film del pomeriggio ed io ero là, più grande, come teletrasportato, in mezzo a sedicenni, quindicenni, mamme, padri, i popcorn, un ambiente buonista, casalingo-rassicurante: troppo per i miei gusti!
Mia cugina era cresciuta a latte e oratorio, tutte le sue amiche le ha fatte lì, ma ancora non ha un ragazzo, ha quasi trent'anni. Che orrore! Si trucca poco, non si lava i capelli, sembra un maschiaccio o meglio uno scimpanzé...però a volte quando vuole (ma proprio quando vuole) si sistema meglio.
Ora si trovava a qualche posto da me e si stava baciando con un ragazzo....mi sembrava così innaturale vedere quella scena, come un bambino piccolo che osserva i propri genitori fare l'amore, in più mi sentivo triste perché ero svuotato, triste perché solo, del tutto incapace di comprendere perché quella strana e bizzarra sorte mi avesse riportato lì, nel luogo più odiato della mia vita, la sala parrocchiale dell'oratorio, quando andavo al cinema sperando di incontrare qualcuno, sperando che qualcuno mi dicesse "ciao" o volesse giocare con me. Invece no, non succedeva nulla. Dopo vent'anni c'è sempre la stessa gente cresciuta, ma sempre uguale...il livello di stronzaggine e di indifferenza è rimasta la stessa. "Speriamo sia almeno bello il film", mi dico.
Succede spesso che quando ci si annoia si punta al banchetto, al mangiare oppure al film, si cerca di fare in modo di estraniarsi, di essere veramente soli anche in mezzo alla gente.
Inspiegabilmente si siede vicino a me una ragazzina, una bellissima ragazzina....mamma quanto è bella, non ci posso credere, è sola, anche lei sola come me....seria, serissima, come me, in attesa del film. La guardo e la riguardo, ha un caschetto biondo, alla francese, un rossetto fucsia, una pelle leggera, un po' incipriata, mi sembra fragile ed eterea come un angelo, vorrei affondare la mia carne dentro di lei per farla evaporare, entrare dentro di lei per sparire da questa fottuta sala di oratorio. Uscire insieme e volare.
"Come ti chiami?.....Ehi, dico a te come ti chiami?"
E' la sua voce che mi desta. Non posso credere che si sia rivolta a me, io le rispondo, poi lei mi dice il suo nome, "Beautiful"
"Mi chiamo Beautiful"
Il motivo è banale, non è inglese o americana, ma ai suoi piaceva l'omonima soap.
"Certo che chiamare una figlia Beautiful è una bella responsabilità....bisogna capire dai primi vagiti, dai primi rozzi tratti se diventerà veramente una bella donna"
"Secondo te io sono Beautiful anche di fatto?"
"Sì, sei veramente 'Beautiful', i tuoi genitori hanno scelto il nome giusto"
"Grazie!"
E dopo il ringraziamento, silenzio..mi attacco al film, chiedo che film sarà....lei mi dice il titolo, ma lo perdo subito di mente, sono ammaliato da questa lolita, dalla sua sincera bellezza.
"Quanti anni hai Beautiful?"
"18"
Ma io non credo che ha 18 anni, ne ha qualcuno di meno.....sì, sicuramente qualcuno di meno.
Vorrei sapere ancora qualcosa di lei, ma lei mi blocca subito: "Facciamo come succede nei film americani?"
"Cioè?"
"Che due ragazzi al cinema si baciano, no? Mica guardano il film!"
Rimango interdetto, non sono abituato a un linguaggio così diretto. Lei si sta proponendo a me, sicuro!!
"Se sono veramente beautiful me lo devi dimostrare coi fatti".
Senza capire, senza volere, mi ritrovo avvinghiato a questa ragazzina, Beautiful, sulle poltrone del cinema dell'oratorio, non ho paura di essere guardato, l'attrazione per lei è come uno stupefacente, sento il suo respiro dentro di me, il solito sapore di carne che avverto in tutte le ragazze piuttosto giovani, osservo i suoi occhi che si staccano dal mio viso per un momento, la sua bocca piegata dal sorriso, i suoi occhi parlano e di nuovo un bacino. Ancora un bacino sulla bocca....Bacino + bacino + bacino finisce in un bacione violento, possente, colloso, vischioso, senza fiato.....Dio mio, che mi sta succedendo? Mi sento il cuore che va in pezzi. Sono in un cinema, sono solo in un cinema....sputo in bocca a Beautiful per la tensione, con impeto e goduria, lei non se ne accorge neanche, Freud ha spesso parlato di oggetto d'amore anche come oggetto di distruzione, perché vive in noi la sinistra pulsione di morte....Poi la prendo per il collo, la accarezzo, la scuoto, cerco un tentativo di violenza, cerco di distruggerla...Il suo caschetto biondo, il suo profumo m'inebriano, i suoi panta-collant bianchi, i suoi stivaletti....Poi parliamo mentre ci baciamo, tra un sospiro e l'altro, a bassa voce, con la sala che ormai è buia. E' bello parlarsi mentre ci si bacia, interrompersi, sentire la modulazione della voce che si flette, che non rimane in piedi e non resiste alla libidine. Arrivi a un punto che non è possibile parlare...Poi intanto ti chiedi se lei si sta bagnando, se ha le mutandine bagnate per tutta quella foga. Forse sì...e mentre te lo chiedi vorresti andare a controllare, prima con le mani, poi, magari, anche con la lingua.
Ma non si può....siamo all'oratorio. Ma che scherziamo? In un oratorio! In un cinema normale che si rispetti si andrebbe in un cesso, una ragazza sbattuta contro una parete, le mani decise di un uomo che sfilano i panta-collant giù verso il basso e poi via con le danze....fotterla contro il muro, nell'odore del piscio rancido.
E mentre penso a queste cose, sento una voce...qualcuno che ci ha notati. Eh sì, qualcuno ci ha notati, purtroppo, era inevitabile. Un giovinastro, di quelli che si trovano all'oratorio, parla con l'accento romano. "A' coso, nun è che te stai a allargà un po' troppo, mò?"
Capisco che sono fritto.....Capisco che è il ragazzino di Beautiful....eh sì...lei è una brava ragazza, frequenta l'oratorio e s'è scelta il ragazzino giusto, quello con cui si deve sposare.
Ma è un bravo ragazzo, l'aspetto non conto, non mi farà del male....io sono un signore rispettabile, insomma, ho superato i trent'anni. Insomma, basta che alzi la voce e lo metto a posto, anche se lui ha ragione da vendere, è chiaro.
Cerco di scusarmi....ma ecco vedete, quello che ho pensato prima, di andare il cesso, era un pensiero premonitore. Sì, perché il giovinastro m'invita al cesso, il cesso dell'oratorio. E chiama anche Beautiful naturalmente, che non dice nulla per giustificarsi o per difendermi.
Vuole fare due chiacchiere con me.....ma io non ho paura di due chiacchiere, ma neanche delle botte, ci mancherebbe altro.
Nessuno si accorge di noi, dei nostri movimenti. Siamo ora nell'atrio del cesso, davanti al lavabo.
"Che non ti riveda mai più con la mia ragazza, intesi?", ora il pischello parla italiano.
Io non so cosa rispondere, annuisco.
"Bene e ora ti benedico fratello, come ci ha insegnato don Livio, il parroco"
Non faccio in tempo a dire nulla che.....
"Nel nome del Padre...." Smash! Un cazzotto sul lato sinistro della fronte.
"....del figlio" Smash! Un cazzotto sulla spalla sinistra
" e dello spirito santo!" Smash! Un cazzotto sulla spalla destra.
AMEN!!!!! Sull'amen quasi svengo...il cazzotto arriva dritto sulla bocca, mi rompe il labbro inferiore e mi scheggia un dente.
E il ragazzaccio prorompe di nuovo con un taglierino che cava fuori di tasca. "Tira fuori la lingua, ora.....il lavoretto non è ancora finito, un attimo di pazienza".
Beautiful finalmente interviene, cerca di calmare il suo ragazzo e di allontarlo. "No, Marco no, lascialo stare, è solo colpa mia"
Non capisco più niente, che cosa succede...so solo che perdo sangue, molto sangue, mi specchio in una pozza rossa davanti a me, una piccola rozza...sì, ho tentato di difendermi fino all'ultimo, ma qualcuno mi ha sfregiato la lingua. Guardo in avanti di fronte a me e Beautiful ha le mani che le coprono il viso, piange disperata.
Io parlo male, ho la lingua tagliata, un dente scheggiato, le spalle dolenti..Vorrei che Beautiful si togliesse quelle mani di dosso, perché prima di scappare via voglio vedere per l'ultima volta il suo viso. Apre le braccia, le allarga come due ali, come le belle ali di un cigno.....Mi aspetto una luce radiosa ed invece solo sangue, rigagnoli di sangue e carne scavata.
Beautiful si chiamerà Awful da domani in poi. Quel porco bastardo del suo fidanzato l'ha sfregiata e ora è scappato.....Siamo chiusi nel cesso, in un cesso di sangue....Vorrei tirare l'acqua con l'interruttore della luce e farci inghiottire da uno sciacquone sotto di noi, farci seppellire dal sangue e dal cemento, fare l'amore per l'ultima volta dentro il nostro sangue. Ma se questo cinema di questo oratorio crollerà, morirà anche quel porco bastardo dall'accento romano...
Vi benedica Dio onnipotente, padre e figlio e spirito Santo.
Che bel posto è l'oratorio!
Possono interessarti anche questi articoli :
-
Federica e Carla
Lo scorso 25 giugno, Matteo Marchesini ha presentato il romanzo di Federica Iacobelli, Storia di Carla, pubblicato nella collana "I chiodi", da lui diretta per... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Zazienews
CULTURA, LETTERATURA PER RAGAZZI, LIBRI -
DESIGN: Lampada MU | Design ispirato alla bottiglia di latte
Constantin Bolimond è un designer russo noto soprattutto per aver immaginato il packaging di bottiglie, dal titolo "Wine or maybe not", che combina l'estetica d... Leggere il seguito
Il 29 giugno 2015 da Osso Magazine
ARTE, CULTURA, MUSICA -
Cannibal Music: i dischi di giugno 2015
Condividi Questo mese rischiavo di non farcela, preso com'ero ahimé tra i migliori e i peggiori tormentoni dell'estate, ma alla fine ce l'ho fatta. Leggere il seguito
Il 28 giugno 2015 da Cannibal Kid
CULTURA -
Due parole sulla V stagione di Game of Thrones
E' così, un paio di settimane fa, si è conclusa la quinta stagione di Game of Thrones. Io non ne ho parlato, vuoi perché ho altro a cui pensare, vuoi perch... Leggere il seguito
Il 26 giugno 2015 da Frank_romantico
CINEMA, CULTURA -
Recensione di “Il mio corpo mi appartiene” di Amina Sboui
Amina Sboui, celebre in tutto il mondo per aver postato su Facebook delle immagini a seno nudo per combattere contro la condizione della donna in Tunisia, ha... Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Valeria Vite
CULTURA -
“La Guerra Dei Mondi” al FantaFestival
Il Fantafestival festeggia i 100 anni dalla nascita del geniale Orson Welles con un evento unico: la messa in scena in diretta sul suo celebre radiodramma War o... Leggere il seguito
Il 25 giugno 2015 da Taxi Drivers
CINEMA, CULTURA