Le confezioni più esclusive dei panettoni Loison sono impreziosite da un fermanastro che ricorda una piccola moneta bucata al centro. La ricorda perché in effetti lo è. Più precisamente, è una sorta di riedizione moderna dei bread token, i gettoni del pane con cui un tempo si poteva “comprare” pane dai fornai senza metter mano al borsellino.
L’idea nasce quando, alla ricerca di curiosità da aggiungere al museo aziendale, Dario Loison trova nei mercatini d’antiquariato inglesi proprio i bread token e scopre man mano la loro storia.
I bread token erano utilizzati in diverse nazioni (Inghilterra, Canada, Spagna, Australia, Germania, Belgio, Olanda…) ed erano coniati sia da privati come mezzo effettuare pagamenti in natura, sia da enti di beneficenza che in questo modo potevano garantire pane ai bisognosi ma allo stesso tempo evitare di usare soldi veri, che sarebbero magari stati spesi per tutt’altro. I bread token venivano prodotti soprattutto in caso di guerre o carestie, quando il cibo a disposizione era poco, e quando non uno Stato non poteva battere sufficiente moneta.
Unendo il concetto del bread token, legato all’arte da forno, con la tradizione del “soldo bucato” di buon auspicio (il primo dell’anno si inchiodava una moneta alla porta di casa e quelle che inauguravano anni poi positivi venivano considerate portafortuna e tramandate di padre in figlio), nasce il “soldino” fermanastro Loison, materialmente poi disegnato da Sonia Loison.
Per chi vuole crederci, un portafortuna come vuole la tradizione; per tutti, un oggetto simpatico da collezionare – ogni anno c’è un nuovo conio – o da trasformare in qualcos’altro con un po’ di fantasia.
Dario Loison