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Fossimo partiti da un ciclo super come il numero 23, che si era reso protagonista tra la fine degli anni '90 e l'inizio dei primi anni 2000 di una prestazione super, sicuramente avremmo potuto beneficiare di un po' di "calma solare". La realtà dei fatti però è ben diversa: da quell'inverno 2008-09, quando la nostra Stella era spofondata nel suo fisiologico minimo undecennale tra il ciclo 23 e il successivo 24, l'attività maculare del Sole e il conseguente campo magnetico, non hanno più ripreso lo smalto precedente.
Dopo una ripartenza stentata ed altalenante il Sole sembrava poi avere imboccato la via giusta, se non che a novembre del 2011 ecco l'inatteso tracollo. Lunghi giorni con pochissime macchie, flussi energetici in costante calo, insomma un inversione di tendenza che ha di fatto spezzettato il ciclo 24 in almeno due massimi distinti ma deboli, l'uno minore raggiunto intorno alla fine di ottobre 2011 e un secondo maggiore previsto tra dicembre del 2013 e gennaio del 2014.
L'ultima decade di aprile ha visto un sussulto non indifferente: pensate che siamo passati da un minimo di 25 macchie intorno all'8 di aprile ad un massimo di 170 fatte registrare il giorno 23. Poi la curva si proietta rapidamente verso una nuova inquivocabile discesa. L'altalena perfetta, ma c'è di più.
Secondo gli esperti la debolezza del ciclo 24, che era già stata accertata dai modelli di simulazione, potrebbe essere seguita da un successivo ciclo undecennale, il numero 25 in questo caso, analogamente debole. Insomma 20 anni di Sole al minimo non passano inosservati. Si presenta dinnanzi a noi dunque una eccezionale occasione di studio tra i legami che corrono tra Sole e clima, un clima che sicuramente cambierà ancora e forse anche di più di quanto abbiamo potuto constatare finora.
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