Roberto Benigni è stato sempre tra i miei artisti preferiti. Lo seguo dall’infanzia. Dal Benigni comico dissacrante e dissacratore ne è passato di tempo. Dopo l’Oscar per La Vita è Bella, e complice anche l’avanzata dell’età, il nostro ha dovuto modificare il proprio ‘personaggio’. E siamo quindi arrivati, anno dopo anno, al Benigni di oggi. Un simpatico ‘predicatore‘, molto meno noioso e spocchioso di Celentano, più leggero di Saviano. Ho provato a vedere I Dieci Comandamenti su Rai1, programma campione di ascolti e di ‘qualità’, come hanno scritto critici ed esperti di Tv. Eppure qualcosa non è andato, a mio modo di vedere. Sembrava di avere un dejà vu. Solita scenografia, una struttura in legno chiaro costruita per l’occasione. Solita musichetta di introduzione. Solito monologo con battute su attualità e politica e poi via con la ‘spiegazione’ dei Comandamenti della Bibbia.
Se mettete assieme gli ultimi 4 spettacoli del comico toscano. Da Dante alla Costituzione, passando per Sanremo ed arrivando alla Bibbia, sembra di assistere allo stesso show. Anche se il tema è diverso, il modo di presentarlo è uguale, identico. Ed a me inizia a dare noia.
Forse sarebbe il caso di cambiare. Di fare qualcos’altro. Magari di meno ‘alto’. Anche perchè dopo Divina Commedia, Costituzione, Bibbia ed Inno d’Italia cosa è rimasto da ‘leggere’? Forse il prossimo anno Rai1 trasmetterà “Benigni legge il Jobs Act”?