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Il solstizio ciclico

Da Brigitrader @brigitrader

Il solstizio ciclico

Il Cancro è il quarto segno dello Zodiaco ed il Sole vi entra il 21/22 giugno e ne esce il 23 luglio.

Dall’inizio del Cancro c’è quindi sull’emisfero settentrionale della Terra un processo di catabolismo, di inversione del senso del moto del Sole. La sua discesa prosegue fino al 21 dicemebre, data del solstizio d’inverno.

Il segno del Cancro è spesso rappresentato come una doppia spirale (o una coppia di 9 coricati e affacciati fra loro in posizione inversa) e rappresenta in astronomia il fenomeno di arresto, o solsitizio, e di cambiamento di senso del movimento solare che da ascendente diventa discendente.

Più in generale esso è il simbolo dell’alternanza dei cicli annuali del Sole e dei grandi cicli cosmici che oscillano fra i due valori estremi solstiziali.

***

Il solstizio in astronomia è definito come il momento in cui il Sole raggiunge, nel suo moto apparente lungo l’eclittica, il punto di declinazione massima o minima.

Il 21 giugno che ogni anno il Signore ci regala dunque nell’emisfero boreale il solstizio d’estate si manifesta con il più lungo dell’anno (15 ore e 46 minuti) mentre reciprocamente in quello australe il solstizio d’inverno è la notte a battere i primati.

L’equinozio invece fotografa i due istanti nel corso dell’anno in cui il Sole si presenta all’intersezione tra l’eclittica e l’equatore celeste, (il Sole si trova perpendicolare all’equatore e la separazione tra zona illuminata e zona in ombra della Terra passa per i poli).

Il 21 marzo e il 23 settembre, i giorni equinoziali, in tutti i punti della Terra il e la notte hanno all’incirca la stessa durata.

Il solstizio ciclico

Seguendo dunque la suddivisione astronomica una stagione è l’intervallo di tempo che intercorre tra un equinozio ed un solstizio.

Si distinguono quindi quattro stagioni: primavera, estate, autunno, inverno, ciascuna delle quali ha una durata costante di 3 mesi l’una e ben definita nel corso dell’anno, indipendente dalla latitudine e dalla collocazione geografica.

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Il solstizio ciclico

Possiamo riportare ora su un grafico quanto brevemente accennato sulla ciclicità delle stagioni concentrandoci in particolare sui solsitizi.

  • A1 è il solstizio d’inverno dell’anno N in cui il è il più corto (minimo ciclico) 
  • B1 è il solstizio d’estate sempre dell’anno N in cui il è il più lungo (massimo ciclico)
  • A2 è il solstizio d’inverno dell’anno N+1

Ma questo vale per uno dei due emisferi del grafico, in questo caso quello a sud e riferito ai minimi ciclici, ma non per l’altro emisfero, a nord e riferito ai massimi ciclici, dove come in natura la durata del e della notte sono, in particolare durante i solsitizi, perfettamente speculari.

Per cui, ruotando di 180 gradi il grafico e trasferendoci idealmente nell’emisfero nord troveremo per forza di cose:

  • B1 come solstizio d’inverno dell’anno N in cui il è il più corto (minimo ciclico) 
  • A2 quale solstizio d’estate sempre dell’anno N in cui il è il più lungo (massimo ciclico)
  • B2 come nuovo solstizio d’inverno dell’anno N+1

Questo concetto, battezzato da Elico64, come ciclicità inversa può essere più semplicemente tradotto nell’assioma per cui ad ogni massimo del sottostante, a parità di ordine ciclico, deve corrispondere un minimo del suo inverso. Ovvero il solsitizio dell’emisfero dei minimi deve trovare riscontro speculare dall’altra parte del grafico con un solsitizio, nel medesimo istante ed al medesimo prezzo, nell’emisfero dei massimi (inverso)

Trasferendo il nostro grafico ideale ad una serie storica di uno strumento finanziario dove non sono più unicamente le immutabili leggi della natura a scandirne il divenire ma intervengono anche le più imprevedibili dinamiche della psicologia di massa degli investitori, non sempre i solstizi ciclici hanno il medesimo punto cardinale di prezzo e di tempo. Ossia non necessariamente, nel rispetto di sequenze e vincoli dell’analisi ciclica, B1 è  il solstizio d’estate, ovvero il massimo di A1-A2, e specularmente anche il solstizio di inverno, ovvero il minimo di B1-B2.

Non per nulla le due spirali sono prive di un collegamento diretto!

Il solstizio ciclico

E non per nulla un trader di nome George Bayer nel 1942 nel suo The egg of Columubus descrisse, con tinte accese e divertenti, quelle che ormai siamo abituati a chiamare Lingue di Bayer.

Una Bayer dunque è, per nulla di rado, chiamata a raccordare i solsitizi dei due emisferi dei minimi e dei massimi quando le condizioni di eccesso non lo permettono naturalmente.

Durante un solstizio sappiamo condensarsi tutte le condizioni ultime ed estreme delle stagioni (minimo o massimo della luminosità in un ) o di un ciclo di borsa (minimo o massimo dei prezzi) .

Ci troviamo per cui al ristretto culmine di una delle due spirali in attesa del fatidico momento in cui, passando all’altra spirale, il suo culmine geometricamente si allarghi.

Sempre e comunque un solstizio sarà pertanto quel luogo dello spazio e nel tempo ove lo squilibrio fra domanda ed offerta produrrà il passaggio da una spirale all’altra.

La spirale prima di essere abbandonata in ogni suo ordine ciclico si troverà nella sua parte ristretta mentre la sucessiva inizierà a dipanarsi ed allargarsi proprio a partire dai suoi ordini ciclici minori.

Il solstizio ciclico

Solsitizio astronomico e solstizio dei prezzi avvengono in un preciso istante ma, sempre in rispetto delle mutevoli bizzarrie prodotte della massa degli investitori, a volte il solstizio dei cicli di borsa si presenta

  • come evento,
  • in altre come processo

In un solstizio ad evento il passaggio da una spirale all’altra avviene con una formazione a V mentre in un solstizio a processo è il passaggio, a M variamente inclinata, è lento e controverso (seppur sempre e comunque rappresentabile in un preciso punto cartesiano del grafico), accompagnato da falsi segnali, lingue di Bayer, fasi di accumulazione o distribuzione.

Quando un minimo od un massimo avvengono per processo compaiono con frequenza lingue di Bayer e/o cicli speculari

Andare lontano significa ritornare. Lao Tzu (600 a. C.)…Tao Te Ching

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