Il sorriso dell'agnello - David Grossman

Creato il 14 giugno 2011 da La Stamberga Dei Lettori
I Contenuti
Il problema di Israele e la questione palestinese raccontati dalle voci di quattro personaggi: Uri, giovane soldato idealista di guarnigione nei territori occupati, l'innocente scagliato nel «cuore di una menzogna»; sua moglie Shosh, psicologa tormentata dal suicidio di un paziente; il comandante Katzman, un sopravvissuto dell'Olocausto che non si fa più illusioni; e Khilmi, il cantastorie arabo che ha perso un figlio terrorista. Tutti ostaggi di un territorio dove la giustizia si è trasformata nel suo esatto contrario, vittime della corrosione etica e morale provocata dall'occupazione, in un mondo in cui speranza, amore e tradimento assumono nuovi e inquietanti contorni. Romanzo d'ispirazione politica che approda a una verità esistenziale, Il sorriso dell'agnello è anche un'opera d'intenso fascino linguistico e poetico, un libro nel quale l'uso delle voci e delle immagini trae ispirazione dalla grande tradizione favolistica araba.
La Recensione
Finalmente ripubblicato in una nuova edizione, Il sorriso dell'agnello è effettivamente il primo romanzo di David Grossman. Siamo nel lontano 1983, ma già di Grossman c'è molto, a cominciare dal primo dei quattro protagonisti, Uri, il giovane soldato idealista, che porta il nome del figlio prediletto di Grossman e che tante pene gli farà soffrire.
Quattro dunque sono i protagonisti di questo romanzo, una scelta inusuale che difficilmente Grossman ripeterà, preferendovi il dominio di un solo e solitario punto di vista; accanto a Uri si muove la moglie Shosh, psicanalista in crisi in seguito al suicidio di un suo giovane paziente; il comandante Katzman, amico e collega di Uri, sopravvissuto all'Olocausto; infine il vecchio Khilmi, un cantastorie arabo che soffre la perdita del figlio terrorista.
La rilevanza della trama in questo romanzo è ridotta all'osso, tutta l'azione si svolge in qualche giorno, o anche meno: in una dimensione fortemente statica, la narrazione procede tra monologhi e dialoghi, scavando sempre più a fondo nelle relazioni tra i quattro personaggi. Amore, odio, dipendenza, indifferenza, incomunicabilità - sono questi i temi che Grossman affronta. Condizione comune a tutti i personaggi è quella della prigionia, più metaforica che materiale: Shosh è prigioniera del suo mastodontico senso di colpa, Katzman lo è del suo passato, Uri è prigioniero dei suoi ideali ma soprattutto prigioniero del vecchio Khilmi, che sotto minaccia di morte lo tiene con sé, nella grotta in cui vive, a sommergendole delle sue storie. Del resto, in un paese che di fatto vive dell'occupazione di un territorio altrui, non ci si può che sentire ostaggi, tutti quanti.
Aggiungo una noticina curiosa: il ricordo dell'Italia gioca un certo ruolo in questo romanzo. Grossman chiama in causa un terremoto nel 1971 come scenario per far incontrare Uri e Katzman, del quale manterranno un vivo e lucido ricordo.

Giudizio:+4stelle+
Articolo di Tancredi
Dettagli del libro
  • Titolo: Il sorriso dell'agnello
  • Titolo originale: Hiyukh ha-gedi
  • Autore: David Grossman
  • Traduttore: G. Sciloni
  • Editore: Mondadori
  • Data di Pubblicazione: 2011
  • Collana: Oscar contemporanea
  • ISBN-13: 9788804603054
  • Pagine: 319
  • Formato - Prezzo: Brossura - 9,50 Euro

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