© Stephen Shore
Le confessioni di una mente distorta
« C'è questo ragazzo, cammina per strada, incrocia persone, altre vite e lui le vede come cose. Intendo come oggetti inanimati, non prova niente per loro. Per gli altri in generale ha un profondo disprezzo. Egoistico e malato disprezzo che però evita accuratamente di mostrare. Perché dimostrarlo lo renderebbe attaccabile. Come può altrimenti essere perfetto? Il suo altro pallino è la perfezione, però non la reale perfezione, ma solo quella percepita. Gli altri devono sapere che sono più figo di loro e cose di questo genere. Ovviamente non ci arriva neanche lontanamente vicino ed in fondo lo sa. Perché dopo un po' che frequenti qualcuno inevitabilmente impari a conoscerlo, specie se non è il più bravo a nascondersi. Figuriamoci quindi se sei tu quel qualcuno: per quanto puoi usare i paraocchi, prima o poi riuscirai a vederti per bene. Quindi il nostro soggetto non è bravo, non è intelligente, non è eccessivamente sagace, è solo malatamente egoista. Ed usa gli altri per mettersi in mostra, per godere nel contrasto con i loro errori. Perché giudica solo gli errori degli altri e mai i propri.
Questo ragazzo ha una ragazza che lo vuole lasciare. Dice che lui non la soddisfa sessualmente, ma in realtà i problemi sono altri. Lei soffre del complesso così moderno del non sapere cosa voglio dalla vita e stronzate varie. Il complesso di chi vive così in superficie, attaccato alla punta dell'iceberg, da non sapere cosa c'è sotto. Cosa ha al suo vero interno lei non lo sa. Non sa chi è, ne cosa vuole, nessun barlume di autocoscienza. Io personalmente penso che lei sia un prototipo di robot, come quelle di quel film in cui le donne spariscono e vengono rimpiazzate da perfette barbie automatiche. Poi per carità è anche una che professa delle convinzioni, tipo bruciare gli ebrei, chiudere le frontiere e appendere aquile di bronzo alle finestre. Ma non sono idee sue, perché, ripeto, non è così complicata da avere idee. Penso che si fosse stufata di lui e delle sue manie di grandezza.
In breve succede che lei lo lascia e lui cambia in un batter d'occhio le proprie prospettive. Adesso è un ragazzo sensibile, ferito dalla ragazza figlia di papà e vogliosa di soldi e baccelli maturi. E non di quella merce acerba, ma comunque di prima qualità, voglio sottolineare, che lui possiede. Quindi in poco tempo assume anche il ruolo di vittima agonizzante, anche questo sottoprodotto del suo egoismo. Ricordo che non ha mai, dico mai, mostrato una seppur minima intenzione di scandagliare la colpa o le motivazioni che hanno portato lei a reagire/comportarsi in questo certo modo. Lei era ovviamente la stronza-egoista-vogliosa di baccelli maturi. Beh, sentite, e magari lo era pure.Il punto è, come sempre in questi casi, che il ragazzo finge una depressione colossale che spinge gli altri, cioè tutti quelli che ha intorno, a commiserarlo brutalmente e a non rivolgere più la parola alla dannata ragazza. Povera ragazza alla ricerca di baccelli maturi.Quindi abbiamo detto: assenza di rimorso o colpa, perdita di memoria riguardo le proprie azioni, grandiosità, auto-importanza, manipolazione e un po' di inganno, una buona ricetta per la psicopatia, o no? Dico bene? E' necessario che siamo d'accordo su questo punto, mi raccomando.
La ragazza entra in una specie di modalità pre-coitale in cui emana ormoni sessuali a destra e a manca e vorrebbe, diciamo farsi prendere - è corretto?- da quanti più maschi possibile. E' nervosa ed eccitata mentre ancheggia a tempo con il rimbombo dei propri passi sui marciapiedi. E che passi, dovreste vedere. Entra nella sindrome, che chissà perché alcuni sperimentano, del mi-sono-appena-lasciata-devo-divertirmi. Come se qualcuno la obbligasse a spruzzarsi del profumo asfissiante ovunque, sì anche lì, e andare in giro, dove capita, in cerca di questi fantomatici baccelli.E così il ragazzo viene a sapere che lei si sta dando da fare e il suo risentimento/vittimismo si tramuta in un astio profondo e in una rabbia/odio giurato per lei e i suoi nuovi amichetti -giuro che sono davvero odiosi- con cui se la spassa giorno e notte e a cui vorrebbe mozzare le orecchie. A cui mozzerà davvero le orecchie ».
« Quindi quando lui ha aggredito la ragazza, lei non era sola? »«Pandi, deduco che lei non mi abbia ascoltato a dovere prima. Le ho ripetuto, ben tre volte oggi, che non voglio essere interrotto mentre descrivo il caso, perché i fili del discorso poi.. E soprattutto le ho detto di chiamarmi dottore ».« Si, dottore, ho capito ma..»«Bene, qualcuno oggi dimostra evidenti problemi di comprendonio. Pandi se non la pianta di interrompermi quest'oggi, la faccio accomodare nella camera del malato e la chiudo lì dentro. Mi ha sentito ora?»«..............»«Ok, dov'ero rimasto? Pandi non ho bisogno che parli per me, grazie, rimanga pure nello stato catatonico in cui la preferisco. Sì così...Perfetto, Pandi, spenga un altro po' lo sguardo e reclini il capo. Si bravissimo, dolce cucciolotto, bravo, bravo così.Allora dicevo che il ragazzo sviluppa un astio incontrollabile e feroce verso la ragazza e tutto ciò che la riguarda. E questo astio in realtà comprende al suo interno molti aspetti all'apparenza contrastanti. Intanto c'è la gelosia folle e i pedinamenti. Si perché la pedina ovunque può, e in maniera perfetta aggiungerei, perché lei non si accorge di nulla, ne si insospettisce, direi, visto come è andata a finire. Ma al contempo lui odia la ragazza e cosa rappresenta. Le sue foto, i suoi ricordi diventano un mezzo per sfogare la rabbia. Vi ho già parlato del gatto? »«..............»«Si perché il gatto, e non si è mai saputo di chi fosse quella povera bestiola, il gatto in un certo senso fece un po' rizzare i capelli a tutti, a lei, ai genitori di lei, a me, ai vicini, ai vicini-gatti e via discorrendo. Pensa di essere un gatto e vedere un altro gatto impiccato per la coda ad una porta. Ancora vivo, ma impotente. Che gratta ovunque per liberarsi e nel mentre si dilania tutto quello che può. Beh credetemi, io l'ho fatto -cioè voglio dire che l'ho visto fare, cioè insomma avete capito, e non è stato uno bello spettacolo, nient'affatto.ALT! Vedo che volete interrompermi ancora e per questo perderò la testa prima o poi. Ve lo sto dicendo chiaro e tondo eh. Perché!? Ma chi vi credete di essere? No davvero, chi? Ditemelo. Solo perché ho appeso- cioè voglio dire che ho visto appendere- un gatto ad una porta, credete di potermi guardare in quel modo? Eh? Ditemelo. Credete di potermi trattenere qui solo perché ho provato a staccare le orecchie a qualcuno? Eh? Ve l'ho già detto che tanto quello era comunque sordo, che non mi stava a sentire, che io continuavo a dirgli che lei era mia e che doveva andarsene e lasciarci in pace a parlare da soli e fottersi e sparire ed evaporare. Ma non voleva saperne. »«Quindi lei ora ammette di averlo fatto intenzionalmente e non in preda a qualche tipo di psicosi? Non è vero? »«PANDI, MA COME SI PERMETTEEE EH!?! Io sto dicendo a tutti che lei non mi deve interrompere, che qui il dottore SONO IO, che CHI DIAVOLO E' LEI PER FARMI DOMANDE!?? Mi dice CHI DIAVOLO E' LEI??Mi dice chi è per dirmi come mi devo comportare, come devo agire, cosa devo dire?!!? LEI NON DEVE FARMI DOMANDE E' CHIAROO?? Le ho già detto che non ero io a fare quello che facevo. Io lo vedevo accadere, non ero io, CHIARO!?»
«Marina abbiamo le registrazioni vero?» «Certo Dottor Pandi ».«..............».«Bene. Allora chiama i poliziotti. Fa che vengano premuniti».