Un grande successo in tutta Europa e un po’ di interesse anche dagli USA, per Stromae (Maestro), nome artistico in Verlan (à l’envers), il gergo “segreto” delle banlieu parigine di Paul Van Haver, cantante, autore, rapper e performer belga, di padre ruandiano, scomparso nell’eccidio del suo Paese e madre fiamminga. Trentenne, raggiunge la fama europea con un notevole numero di vendite e di concerti e viene contattato anche dagli organizzatori di concerti in USA. Propone una musica dance, molto vicina all’hip hop, una musica ritmata, apparentemente facile ed orecchiabile.
In realtà a chi conosce con profondità il francese, la lingua nella quale si rivolge a tutto il mondo, i testi trattano di violenza, fede, omofobia, razzismo (Batard), amore non ricambiato, piaghe come il cancro (Quand c’est?). Un album in particolare ha sfondato nelle classifiche di mezzo mondo, Racine carrée ed è un fenomeno non comune. Prima di lui, solo altri due artisti di lingua francese avevano varcato i confini del mondo: Charles Aznavour e un altro grande artista di origine belga, Jacques Brel.
Per conoscere meglio Stromae, consigliamo di ascoltare: Ave Cesaria , dedicato all’artista capoverdiana Cesaria Evora, Papoutai, Formidable, Alors on danse. Ha ritmo, è coinvolgente, fa venire voglia di ballare Stromae, ma vuole anche trasmettere qualcosa di più serio e profondo e in qualche modo ci riesce. Anche chi non capisce i suoi testi, si fa trasportare in un ritmo collettivo ed epidemico.
Mauro Pecchenino