Se vi addentrate nel Bosco Oscuro troverete liane che pendono dagli alberi scuri. Se avrete abbastanza coraggio arriverete al margine di una palude dove minacciosi teschi impalati vi invitano a tornare sui vostri passi per non finire nelle mortali sabbie mobili.
Allora vi torneranno in mente i racconti degli indiani algonchini che abitano queste terre selvagge, sussurrati attorno ai fuochi nelle lunghe notti invernali. Parlano dello Spirito che dimora nella foresta e che impone la giustizia, senza guardare al colore della pelle, ma alle azioni degli uomini.
Dalla regione dei Grandi Laghi ai monti Appalachi il nome di Za-gor-te-nay, lo Spirito con la Scure, è una leggenda che vola di albero in albero con la velocità dell’aquila disegnata sul suo petto. E la sua ascia di pietra colpisce come folgore ovunque qualcuno, non importa se un Mohawk del Popolo delle Cinque Nazioni o una famiglia di coloni bianchi, venga oppresso.
Ma poiché ogni grande eroe ha bisogno di un amico che l’aiuti nelle imprese più disperate ecco che entro in scena io: Don Cico Felipe Cayetano Lopez y Martinez y Gonzalez y Rodriguez y Ramirez, per gli amici Cico. Ma, ecco, ascoltate il grido di Zagor: “AAYAAAK!”.
Questo racconto è stato scritto per il n. 25 di A6 Fanzine, dedicato al mondo dei fumetti di Sergio Bonelli.Zagor, lo Spirito con la Scure che vive nella foresta di Darkwood col suo buffo amico messicano dal lunghissimo nome e dalla perenne fame, fu creato nel 1961 da Sergio Bonelli, sotto lo pseudonimo di Guido Nolitta.