Il Taccuino di Marilea - Salone Internazionale del Mobile 2015
Creato il 20 aprile 2015 da L'Aspirante Biondo
Partiamo da un presupposto: Milano è la città
delle eccellenze. Moda, cultura, informatica, meccanica, commercio e
ora anche alimentazione, trovano in questa città il terreno ideale per l’autocelebrazione.
C’è un settore, tuttavia, di cui la città va particolarmente fiera, tanto da esserne unanimemente riconosciuta la capitale in assoluto: stiamo
parlando del disegno industriale. Ogni anno, al fiorire dei ciliegi la città
festeggia questo primato attraverso un evento famoso in tutto il mondo: il Salone Internazionale
del Mobile.
Nello smisurato quartiere
fieristico di Rho
e per circa una settimana, il Salone espone agli insiders del settore un’ampia offerta di prodotti
d’arredo. Ma il Salone non è solo
questo. C’è il Fuorisalone che allarga ed esaspera i confini della
progettualità, investendo moda, cultura, mondanità e chi più ne ha più ne metta. E c’è anche
il Design Week Festival che declina il design in tutte le sue forme nei diversi
showroom e mostre aperte al pubblico. Insomma quella del Salone è una “settimana-uragano”
di idee e innovazione, in grado di sconvolgere tanto le forme quanto le emozioni
con le sue esposizioni, i suoi eventi, le sue istallazioni, le sue rivoluzioni.
Il Salone Internazionale del Mobile è uno degli appuntamenti più rinomati di Milano. Fu inaugurato nel 1961, in un periodo segnato da un forte fermento
nell’ambito edilizio, in Italia accelerato poi dall’esigenza di ristrutturare
un paese completamente distrutto dalla guerra. Approfittando di questo favorevole momento e ispirandosi all'allora più importante fiera tedesca sul mobile, un gruppo di imprenditori italiani decise di raggruppare diverse imprese italiane impegnate nel settore degli arredamenti
e di presentare i loro prodotti per la prima volta a Milano. Col passare del tempo la fiera
ha guadagnato sempre più notorietà, arrivando ad accogliere un vasto numero di
espositori non solo italiani. Oggi il Salone è stato riconosciuto la fiera di riferimento
del settore a livello mondiale, con i suoi 200.000 m₂
di esposizione e le oltre 300.000 presenze confermate ogni anno.
Ieri si è conclusa la ventiquattresima edizione: acclamata come tutti gli anni ma elettrizzante più che mai, avendo assorbito gli entusiasmi per l’imminente evento mondiale che si terrà sempre a Milano tra meno di venti giorni. La fiera ha aperto le porte a manager, imprenditori, rappresentanti, architetti e designer da martedì 14 a domenica 19, mentre il pubblico ha potuto accedervi solo l’ultimo
giorno pagando un biglietto di 30 euro.
L’intera fiera è stata divisa in hub tematici: Salone Internazionale del Mobile, Salone Internazionale del Compolemento d’arredo,
Euroluce, Salone Ufficio e Salone Satellite. L’importanza del Salone di Milano
risiede non solo nell’offerta di una ampia gamma di prodotti inerenti alla casa
e agli arredi, ma anche nella presenza delle figure più esperte e importanti
del settore e nella possibilità di osservare in anteprima tendenze e
innovazioni future. Proprio per questo il Salone presta molta attenzione anche ai giovani
talenti con il concorso Young e Design, che premia il disegno industriale
più innovativo relativo ad arredi e complementi.
Reclinabile, ergonomica,
adattabile, componibile o snodabile la poltrona è stata la vera regina di
questo Salone. Di sotto vi mostriamo alcuni modelli esposti.
Non
solo funzionalità e praticità, il nuovo design esprime qualcosa di
trascendentale che va oltre l’oggetto. Attraverso le forme, i colori e le linee
arriva a plasmare visioni alternative, modi di essere, stili di vita che l’osservatore
interpreta e condivide. Ecco che dunque i l confine tra plasticità e astrattismo
diventa labili e indecifrabili al Fuorisalone, che appunto fuori dagli spazi del salone invade le strade di Milano. Questa contaminazione tra progettualità,
arte e cultura esplode nei temporary showroom inaugurati per l’occasione: vere
e proprie fucine di creatività e innovazione aperte al pubblico. Ogni showroom comunica attraverso
i suoi lavori, una propria filosofia. Ad esempio al numero 48 di corso venezia Louis
Vuitton ha presentato 16 oggetti realizzati da nove artisti e inseriti all’interno
di un’ambientazione esotica, volta a rendere perfettamente il tema del viaggio.
Sbaglia chi pensa che il Salone Internazionale del Mobile sia soltanto
una rassegna di oggetti e installazioni. Per chi lo vive a 360° il Salone è una vera esperienza di conoscenza e divertimento. Ed in questo senso la
città meneghina si riconferma ancora una volta come l'unica capace di creare tutto ciò.
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