di Martin Suter - Sellerio
I libri di Suter scorrono come l'acqua dei torrenti più placidi e cristallini che troviamo tra i nostri monti. E hanno un'acqua buona e fresca.
La prova dello scrittore svizzero è diversa da quelle in passato, almeno dalle ultime prove contrassegnate da alcuni noir/giallo-rosa che ruota intorno al protagonista mercante d'arte in crisi costante.
Qui ci addentriamo nel mondo dell'alta cucina, con un'occhiata attenta e consapevole, al tema dell'immigrazione, dell'integrazione tra le culture e della convivenza sempre più complessa tra i popoli che cercano fortuna nel nostro opulento mondo occidentale. In Svizzera poi...
Con sullo sfondo uno scandalo finanziario che si conclude con la 'consapevole' eliminazione fisica di chi ha troppo trasgredito.
È un bel viaggio questo libro, tra tradizioni difficili da dimenticare nonostante ormai la scelta - più o meno obbligata - di vivere in un latro mondo, lontano anni luce, da tutti i punti vista, dalla patria originaria. Un bel viaggio che ci fa annusare ricette speziate e fortemente gustose, che ci trascina in una bellissima passeggiata tra l'amore non corrisposto, l'amore ritrovato e l'amore per il passata e la famiglia.
Bellissime le ricette che vengono raccolte alla fine, e soprattutto 'stimolanti' visto l'effetto più o meno presunto che hanno tra i protagonisti che si alternano nelle pagine.
E bellissime le descrizioni delle tecniche culinarie che si riempiono di approcci 'molecolari' e di forte tradizioni casalinghe tramandate da zie e nonne.
Leggerlo è un dovere.