Era un giochino a forma di uovo che consisteva nell'allevare un animaletto virtuale.
Divenne famosissimo negli anni '90.
I ragazzi passavano ore a nutrire, pulire, medicare e giocare con il loro amichetto virtuale.
Personalmente, l'ho sempre considerato un gioco stupido ( perchè non adottare un cagnolino vero? ) ma mi interessa riflettere con voi sul perchè i ragazzi che ce l'avevano non potevano fare a meno di parlarne.
E' evidente che avere la possibiltà di incidere così tanto sull'esito del gioco - senza le giuste cure il Tamagotchi moriva - è stata un'eccezionale occasione per mantenere vivo l'interesse dei ragazzi.
In più, il fatto stesso che il cucciolo virtuale diventasse più grande offriva, ogni giorno, un nuovo spunto per raccontare la propria esperienza agi amici.
Il Tamagotchi, e non l'avrei mai pensato prima, può insegnarci qualcosa di molto utile: affinchè i clienti parlino di noi, dobbiamo metterli nella condizione di usare le loro abilità per ottenere la massima soddisfazione dal nostro prodotto.
Scoprire che, grazie al loro intervento, succede qualcosa di nuovo risveglia l'attenzione ed è un grande argomento di conversazione.
foto da flickr