Il Comune dà il via oggi ai tanti sospirati lavori che porteranno alla riapertura di via Volontari, chiusa nel dicembre 2012 a causa del crollo di una casa privata e del rischio che altre parti dello stabile possano precipitare in strada. È senz’altro una buona notizia sia per i residenti che vedranno, ci si augura, presto finire un incubo durato quasi un anno, sia per tutti coloro che hanno a cuore il centro storico montegranarese.
La domanda che, però, viene da sé guardando questa vicenda è la seguente: come può il Comune esigere da un privato la ristrutturazione di uno stabile quando il Comune stesso ha la sua propria casa, ossia il municipio, in condizioni tanto disastrose da renderla per buona parte inagibile? Come fa il Comune a chiedere un impegno al privato quando esso stesso non dà il buon esempio?
Ricordiamo, tra l’altro, che la parte inagibile del municipio riguarda il primo piano, quello dove sono le stanze più belle e storiche, quello che, al suo interno, custodisce quel che rimane del teatro Novelli, le cui tempere sono ancora in buone condizioni ma le infiltrazioni di acqua dal tetto fanno temere per il suo futuro. L’Archeoclub aveva trovato il modo di restaurare il teatro con fondi privati e aveva proposto al Comune di cercare altri fondi (che ci sono) per ristrutturare il tetto. Il Sindaco ha risposto, a mezzo stampa, che la cosa non interessa. Quindi l’ufficio attuale del Sindaco rimane tutt’ora sotto il teatro che va in rovina e sotto un tetto che fa acqua. Un buon esempio.
Luca Craia