Veduta del teatro romano di Bologna
Nel 1977, durante i lavori di restauro di un edificio a Bologna, emersero dal sottosuolo resti dell'antica città romana. Innanzitutto fu ritrovato un tratto di strada romana ed una pavimentazione laterizia. Quando furono rimossi pavimenti ed intonaci, vennero alla luce antiche strutture murarie che indussero gli archeologi ad effettuare un intervento decisivo che si protrasse dal 1982 al 1984.L'esplorazione fu piuttosto difficile, condotto com'era tra stretti scantinati, fogne e condutture. I ruderi che emergevano erano in pessimo stato di conservazione ma gli archeologi riuscirono a tracciare il settore di un emiciclo destinato ad accogliere gli spettatori, la cavea, di un teatro romano. Successivamente fu possibile ricostruire l'estensione del teatro.
I ruderi romani occupavano il sottosuolo degli edifici di un intero isolato abitativo. Nella sua prima fase edilizia, il teatro di Bologna aveva, presumibilmente, una forma a semicerchio di circa 75 metri di diametro, aperto verso nord. Le gradinate si sviluppavano lungo la parete semicircolare, con bassi sedili a gradino in laterizio. Tra i settori delle gradinate si aprivano gli sbocchi dei corridoi rettilinei che fungevano da ingressi secondari per gli spettatori. Non si sa ancora se il collegamento diretto con l'orchestra e la cavea fosse servito da passaggi coperti.
Il busto loricato di Nerone
Il teatro, nella sua prima fase costruttiva, è stato datato all'età tardo repubblicana, compresa tra il 120 e l'80 a.C.. Con il tempo, ovviamente, emersero nuove esigenze che portarono il teatro ad un lento declino. Ci sono tracce di una prima ristrutturazione (un frammento di grande trabeazione marmorea di età augustea). Nel I secolo d.C., poi, fu necessaria una radicale e completa trasformazione dell'edificio che dovette essere ampliato ed abbellito per renderlo più adatto alle mutate esigenze della città ed alle novità architettoniche del periodo. L'emiciclo raggiunse i 93 metri di diametro e venne aggiunto un doppio ordine di arcate sulla facciata esterna. Anche l'orchestra venne allargata, raggiungendo il diametro a 21 metri, e venne dotata di una pavimentazione marmorea.Ai primi del '500 fu rinvenuto, nell'area del teatro, un pregevole torso marmoreo con corazza (loricato), oggi conservato al Museo Civico Archeologico. Gli studiosi pensano che sia appartenuto ad una statua di Nerone e che un tempo doveva essere collocato sul retro della cavea o in un ambiente di rappresentanza. Sempre all'imperatore Nerone è attribuito un frammento di iscrizione dedicatoria monumentale con lettere bronzee, ritrovata vicino al teatro e datata al 60 d.C.. Nerone amava molto Bologna, alla quale, in gioventù, elargì una notevole somme di denaro per interventi edilizi.
Quelli di epoca neroniana sono gli ultimi interventi accertati sull'edificio teatrale. Alla fine del III secolo d.C. il teatro venne parzialmente spogliato degli arredi di maggior pregio. Nel IV secolo fu progressivamente demolito, in seguito le costruzioni superstiti crollarono e la cave finì per riempirsi di terra.