Magazine Libri

Il telefono senza fili

Creato il 28 settembre 2014 da Fedetronconi

Ritornano i vecchietti del BarLume. “Ora, Ampelio, secondo lei io mi metto a parlare del caso qui, al bar, di fronte a tutto il paese?”. “Come, tutto il paese? Ci siamo solo noi quattro”. “Appunto” confermò la commissaria. Ma in realtà tra la giovane commissaria Alice Martelli e i quattro vecchietti del BarLume s’è creato un feeling operativo. Il pettegolezzo come sistema investigativo trova una riconosciuta efficacia.

 

Il telefono senza fili

 

Tempi duri per i senatori, sia quelli ufficiali della Repubblica che quelli ufficiosi di Pineta. I quattro vecchietti del BarLume sono da mesi costretti ad inattività forzata; ormai da più di un anno da queste parti non ammazzano più nessuno. In tale calma piatta, ci si accontenta di notizie di qualsiasi tipo: come la truffa da quattro soldi messa in piedi da Spartaco Benedettini e la moglie Vanessa, due umbri piovuti a Pineta qualche mese prima, che pur vivendo insieme risultano a tutti gli effetti divorziati a norma di legge. In questo modo, Spartaco deve pagare alla moglie un congruo assegno mensile che, in quanto mantenimento del coniuge, è esentasse. Il paese, scoperta la magagna l’ha segnalata a chi di dovere, e i coniugi Benedettini sono al momento indagati per truffa. Dalla loro villetta cominciano a sentirsi litigi quotidiani che si fanno di giorno in giorno più tremendi, fino al giorno in cui la donna sparisce. A quel punto, le voci di paese si scatenano: tanto più che, la notte precedente alla scomparsa, più di un testimone sostiene di aver visto il Benedettini trasportare nel baule dell’automobile un sacco dalle dimensioni inquietanti, apparentemente pesante e, secondo i testi, paragonabili a quelle della signora Vanessa.
Così i vecchietti vanno dalla commissaria Martelli a denunciare il Benedettini per omicidio ma mentre proseguono le infruttuose ricerche del cadavere della donna a sorpresa di cadavere se ne scopre un altro… Ora sì che i vecchietti hanno di che indagare, così come Massimo, attento e razionale come sempre.
Di bocca in bocca le voci del paese si trasformano, si ingigantiscono, nascono nuove interpretazioni, e come nel gioco del telefono senza fili il problema iniziale diventa un’altra cosa, più inquietante e paradossale.

Marco Malvaldi è nato a Pisa nel 1974. Questo è il suo quinto romanzo della serie del BarLume dopo La briscola in cinque, Il gioco delle tre carte (finalista al Premio Bancarella e al Premio Chianti 2009), Il re dei giochi, La carta più alta, titoli che hanno riscosso uno straordinario successo e da cui è tratta la serie TV con Filippo Timi. Ha inoltre pubblicato Odore di chiuso (Premio Castiglioncello e Premio Isola d’Elba Raffaello Brignetti 2011), Milioni di milioni e Argento vivo.

Il telefono senza fili

Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :