I vecchietti del BarLume sono tornati: irritanti e divertenti, fastidiosi e irriverenti, linguacciuti e pasticcioni, alle prese con un nuovo caso di cui cianciare e (s)parlare e, se possibile, da risolvere.
A Pineta il caldo si fa sentire, ma la canicola non è sufficiente a tenere i quattro simpatici vegliardi lontani dal bar: e qui, tra una partita a carte e una sfida a biliardo, gli aitanti pensionati si ritroveranno ad affrontare il consueto mistero; cosa sarà successo, questa volta, a Vanessa Benedetti, proprietaria di uno scalcinato agriturismo scomparsa nel nulla da alcuni giorni? La donna è stata avvistata mentre faceva una costosa spesa alimentare: acquistati chili e chili di carni pregiate, però, è sparita senza lasciar traccia. Chi sarà il colpevole di quello che, gli anziani ne sono sicuri, è ovviamente un omicidio? E chi può aver avuto interesse a mettere fuori gioco Atlante il Luminoso, fantomatico cartomante di una tv locale? Affiancati da una affascinante commissaria e da Massimo, “barrista” acuto osservatore esasperato dalle loro intemperanze, Ampelio, il Del Tacca, Aldo e il Rimediotti non potranno non andare oltre le apparenze.
I vecchietti del BarLume sono tornati, è vero: ma soprattutto, sono tornati in grande spolvero, al meglio delle loro potenzialità. Dopo due romanzi un po’ giù di tono, infatti, Marco Malvaldi ha recuperato la vena dei primi episodi della saga; i vecchietti sono adeguatamente insopportabili, Massimo è virulento e tagliente, è tornata anche Tiziana, aiutante di poche parole ma di grande acume. Il rapporto con la bella commissaria lascia presagire un futuro a tinte rosa, o almeno rosate: l’interminabile celibato-post-divorzio di Massimo sta volgendo al termine? Non è dato saperlo; quello che è certo, però, è che Il telefono senza fili è proprio un bel romanzo: fresco e frizzante, allegro e pieno di brio, con un ritmo scoppiettante e una lingua, quel pastiche ben dosato di italiano e toscano, che è il marchio di fabbrica dell’autore. Un libro che si manda giù in un sorso: non interminabile, come sembra sia un obbligo per i gialli contemporanei, non macchinoso, non truculento, non scialbo, ma vivace, spensierato, architettato con intelligenza e scritto con attenzione. Da leggere, da rileggere, da non perdere.
Il nostro voto:
Marco Malvaldi, Il telefono senza fili, Sellerio, collana La memoria, 2014, euro 13,00, pp. 208.