L’European Extremely Large Telescope (E-ELT) dell’European Southern Observatory in una rappresentazione artistica. Il diametro sarà di 39 metri sulla sommità delle montagne cilene. Crediti ESO.
Quando sarà completato, l’European Extremely Large Telescope in Cile sarà il nuovo gioiello della corona astronomica dell’European Southern Observatory (ESO) che celebrerà il suo 50esimo compleanno, quest’anno.
La costruzione del telescopio più grande al mondo richiederà ben 1,4 milardi di dollari, circa 1.084 milioni di euro) per un decennio di lavoro e una volontà di ferro da parte delle nazioni partecipanti.
La maggior parte dei 14 paesi membri dell’ESO sono paesi colpiti dalle difficoltà di denaro innescate dalla recessione globale che ha avuto inizio nel 2007. Questa è stata una spinta indietro nella costruzione del telescopio di 39 metri di diametro, la cui data di inizio dei lavori avrebbe dovuto essere prevista quest’anno.
Il progetto è stato approvato lo scorso giugno. La maggior parte dei paesi membri si è ora impegnato finanziariamente, con quelli finali attesi per le loro approvazioni nel 2012 o all’inizio del 2013, secondo quanto è stato annunciato officialmente dall’ESO nei giorni scorsi.
“Rimaniamo fiduciosi che gli stati membri europei diano il via libera” ha affermato Lars Lindberg Christensen, portavoce dell’ESO durante un’intervista organizzata al Quartier Generale dell’ESO a Garching, Germania. “In una situazione dove si ha un rallentamento dell’economia si rende necessario investire in ricerca e sviluppo. E’ necessario investire nel settore industriale”.
Nel corso degli ultimi 50 anni i telescopi dell’ESO hanno fatto scoperte sorprendenti, tra cui aiutare un premio nobel a dimostrare che l’universo sta accelerando man mano che si espande. Quando l’ESO fu costruito nel 1962, vi erano pochi telescopi nell’emisfero sud disponibili per fare astronomia. I telescopi disponibili in Cile, Sud Africa e Australia erano in generale piccoli, con dimensioni che non superavano i due metri di diametro. Questo creò delle difficoltà nell’osservare il centro della nostra Galassia, la Via Lattea, oppure nell’osservare le Nubi di Magellano, galassie satelliti della nostra e visibili solo nell’emisfero sud, o nel seguire il moto delle comete che attraversavano i cieli dell’emisfero australe.
I paesi dell’Africa del Sud sono stati inizialmente considerati fondamentali nell’ospitare strutture dell’ESO, ma i funzionari scelsero una postazione remota, in Cile. Tutto deve essere trasportato fin lassu compresa l’acqua, il cibo, e l’equipaggiamento del telescopio. A caro prezzo.
Ma ne è valsa la pena spendere quel denaro. L’ESO è stato ben determinato, dato che il sito è libero da nubi per almeno 330 giorni all’anno. Un astronomo tipicamente viaggia tra i 10 000 e i 12 000 chilometri all’anno per raggiungere quel luogo e lavorarci. Il tempo atmosferico è favorevole per fare ottime e prolungate osservazioni: il tempo utile al telescopio non viene quasi mai sprecato.
“Fondamentalmente il tempo è la principale forza propulsiva per il sito” ha affermato Christensen. “Più condizioni di cielo libero da nubi e più stabilità atmosferica si hanno e più astronomia si può fare”.
Con l’ESO presente in Cile, gli astronomi cileni hanno aumentato incredibilmente le loro attività nel settore. Si sono garantiti una percentuale di tempo al telescopio dell’ESO come riconoscimento del loro accordo nell’ospitare l’ESO, e i funzionari fanno notare che stanno contribuendo a fare molta ricerca nelle loro notti di osservazione. All’inizio di quest’anno, per esempio, i cileni hanno conseguito un risultato davvero enorme nella catalogazione di circa 84 milioni di stelle nella regione centrale della nostra Galassia.
Le facilities dell’ESO comprendono 15 telescopi operativi di sua proprietà o condivisi sparsi su tre siti delle vette nel deserto di Atacama, in Cile.
La Silla è il sito dove il primo telescopio dell’ESO ha visto la luce nel 1966, dove il New Technology Telescope ha testato l’òttica attiva, per correggere le enormi distorsioni di temperatura che influenzano gli specchi dei telescopi. Più recentemente, il sito ha aggiunto un cercatore di pianeti extrasolare chiamato HARPS, o High Accuracy Radial Velocity Planet Searcher.
EIE GROUP - European Industrial Engineering di Mestre (Venezia) è attualmente in fase di progettazione per il dome e il telescopio di E-ELT. Ho avuto modo di incontrare l’8 novembre 2012 all’Osservatorio del Gruppo Astofili Salese di Santa Maria di Sala, Venezia, l’ingegnere Francesco Rampini, Responsabile del Settore Engineering e Disign di EIE e che attualmente è Project Engineer di E-ELT. Interessante la sua Conferenza dedicata ai Telescopi giganti; un’introduzione la potete trovare descritta alla pagina web del Gruppo Astrofili Salese: http://www.astrosalese.it/notizie/95-telescopi-giganti.html .
EIE GROUP è leader internazionale nella realizzazione di Telescopi, Radiotelescopi, Osservatori astronomici e strumentazione scientifica con particolari assets ingegneristici e consolidate competenze nella fabbricazione, montaggio e gestione di meccanismi e impianti . EIE GROUP fornisce servizi integrati di ingegneria, management e prodotti “chiavi in mano” nei più disparati settori dell’industria e non. [Fonte EIE Group].
Il sito web di EIE Group è su: http://www.eie.it/web/home.aspx
Fonti:
Space.com – World’s Largest Telescope to Crown Europe’s 50-Year Space Legacy – http://www.space.com/18677-worlds-largest-telescope-eso-50.html
Altre informazioni:
Video di E-ELT: http://www.space.com/13880-world-large-telescope-step-light.html
Sabrina