Magazine Diario personale

Il tempo dell’ozio…

Creato il 10 luglio 2012 da Paperottolo37 @RecensioniLibra

Ciao a tutti voi carissimisssssssssimisssssssssssssssssimi amici miei…!!!

Come procede questo vostro martedì???

Tutto bene come spero???

Qui nella “mia” Sondrio tutto procede bene, grazie!!!

“Di cosa vi voglio parlare oggi???”, chiedete.

Beh…

Dunque…

Come posso inquadrare l’argomento di cui vi sto per parlare???

Diciamo che, in generale, vi parlerò di Estate…!!!

Lo farò però non soffermandomi sugli aspetti meteoroligici e climatici bensì su un “qualcosa” riguardante l’Estate in quanto tale…!!!

Ovvero i periodi di ferie.

Periodi nei quali “si stacca la spina”, per così dire.

E staccando la spina ci si può dare alle attività oziose…

Non guardatemi come se fossi un marziano…!!!

Non ho voluto fare una battuta parlando di “attività oziose”…!!!

Infatti il termine “ozio”, originariamente, non indicava, come invece molti intendono oggi, “il dolce far nulla”; indicava semplicemente l’astenersi da attività lavorative.

Ciò comprendeva una vasta cerchia di “attività secondarie”.

Era, ed è, “oziare” viaggiare, leggere, scrivere (sempre che non lo si faccia per lavoro), passeggiare, etc.

Sulla doppia concezione del termine “ozio” ha giocato, da par suo, anche Charles Dickens il quale, assieme all’amico Wilkie Collins, con il quale ha condiviso più d’una “Avventura Letteraria”, ha scritto “Il pigro viaggio di due apprendisti oziosi” in cui uno dei due intende l’oziare all’antica e vuole viaggiare, scoprire, vedere posti nuovi, mentre il suo compagno di viaggio è più “portato” a poltrire nella stanza della locanda nella quale i due sono alloggiati.

Ma lasciamo i due oziosi apprendisti al loro destino, per ora, e veniamo al vero oggetto di questa nostra storiella…!!!

Oggi infatti volevo parlarvi di un’iniziativa editoriale messa in atto, da qualche settimana, dal quotidiano “Libero”.

Questa iniziativa consiste nel distribuire, ogni martedì, un libricino, firmato ogni volta da una delle Penne che tanto lustro hanno dato, nel corso dei decenni, alla nostra Letteratura.

Finora a farla da padrone è stato il Grandissimo Luigi Pirandello il quale ha “offerto” già due delle proprie “Novelle per un anno“: prima “Il vitalizio” e poi “Il fumo”.

Questa settimana è invece la volta del Padre del Verismo, al secolo Giovanni Verga, del quale “Libero” pubblica “Le storie del Castello di Trezza”, un racconto che può essere definito, senza troppi timori di passare per iconoclasti, una “Ghost-story”, sebbene poi Verga si sia “specializzato”, per così dire, in ben altri campi.

Questo racconto è contenuto, tra l’altro nella raccolta “Tutte le novelle”.

Ebbene…

Non so voi ma a me questa iniziativa, come le altre analoghe “indette” da altri quotidiani, ma anche settimanali, piace tantissimo.

Infatti non solo serve a far conoscere, scoprire o riscoprire racconti che, a volte, corrono il rischio di passare in secondo piano seppur opera di “Grandi Firme”, ma servono anche a rendere più costruttivo questo “tempo dell’ozio”…!!! ^_______^

Bene…!!!

Ed anche per oggi siamo ormai giunti al momento dei saluti…

Concedetemi ancora solo pochi istanti perchè io possa ringraziare tutte e tutti voi per la pazienza e la cortesissima attenzione che, una volta di più avete voluto dedicarmi, e perchè io possa darvi l’appuntamento alla nostra prossima “Storiella da Blog” nella quale, forse, approfondirò uno dei racconti che qui mi sono semplicemente limitato a citare “en passant”…!!! ^__________^

Nuova “Storiella da Blog” che vi attenderà sempre qui tra queste pagine…

E sempre che a voi continui a far piacere seguirmi e leggermi…!!! ^______^

Per ora vi saluto augurandovi uno splendido pomeriggio, una altrettanto splendida serata, una serena notte ed un meraviglioso mercoledì…!!! ^_______^

Buona lettura, come sempre, a tutti voi carissimissssssssssssimisssssssssssssimi amici miei…!!! ^_______^

Riccardo



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