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Presentazione
diFurio JesiIl tempo della festa
Edizioni Nottetempoa cura di Andrea Cavaletti
In queste pagine esemplari, tra le più belle che abbia scritto, Furio Jesi definisce per la prima volta il rivoluzionario modello della “macchina mitologica”, riflette sull’esperienza festiva e sulla rivolta come “sospensione del tempo storico”, getta una luce sorprendente sul rapporto tra poesia e merce. Intreccia le opere e le vicende esistenziali di Rimbaud, di Rilke, del giovane Lukács e di Cesare Pavese, mentre in un importante inedito ricostruisce il linguaggio mitologico della Storia di Susanna nella Bibbia. Ripercorrendo infine la propria biografia intellettuale – dagli esordi da enfant prodige al magistero di Kerényi e agli ultimi lavori ispirati a Benjamin e a Bachofen – ci guida nelle stanze nascoste del proprio laboratorio. Ancora una volta, Jesi ci offre straordinari strumenti critici contro le mitologie dominanti, svelando le strategie che separano gli uomini uguali dai diversi, riconoscendo nel potere una vera e propria “religione della morte” cui si oppone soltanto il tempo della festa e dell’insurrezione.
Furio Jesi (1941-1980) è stato studioso di miti, storico delle religioni e critico letterario. Studioso eclettico e originale, ha elaborato modelli interpretativi innovativi sul mito e sulle sue manifestazioni moderne.
Andrea Cavalletti insegna Estetica e Letteratura italiana all’Università iuav di Venezia. Collabora al supplemento «alias» del «manifesto». Tra i suoi scritti, La città biopolitica. Mitologie della sicurezza (2005), Classe (2009) e Suggestione. Potenza e limiti del fascino politico (2011). Ha curato opere di Furio Jesi (Spartakus. Simbologia della rivolta, 2000, Kierkegaard, 2001 e Bachofen, 2005), la riedizione di Cultura di destra (2011) e il saggio di Chaim Nachman Bialik Halachah e Aggadah. Sulla legge ebraica (2006).
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