"Dovremmo iniziare a pensare che c'è un tempo unico, il tempo delle nostre vite, in cui nessuno deve permettersi di dirci qual è il "tempo delle cose serie", suggerendoci che le cose serie sono produrre e consumare, e il tempo che rimane è per gli spettacolini, i concertini, la cultura ridotta a faccenduole."
Direi che non potrei trovarmi più d'accordo con queste parole. È come se la cultura dovesse essere un fatto di serie B, superflua, inutile, quando è invece ciò che più intimamente siamo. La cultura è la nostra identità più profonda. Il rispetto e l'amore per la cultura sono prima di tutto il rispetto e l'amore per noi stessi. Amare il nostro passato è amare il nostro futuro. Conoscere il nostro passato è costruire il nostro futuro. Proteggere i nostri monumenti è proteggere ciò che siamo stati, ciò che siamo e ciò che saremo.
Quindi, perché il Paese con il più grande patrimonio culturale del mondo sembra che non se ne voglia occupare minimamente?