Venerdì escono tre film diretti da altrettante donne, che parlano di donne e delle donne raccontano la forza di volontà, la tenacia, l'indipendenza. Sono The Help, E adesso dove andiamo e Il sentiero. Sono film femminili, tutt'altro che femministi, e in tre modi differenti rappresentano un'idea di cinema che fa un certo effetto veder riproposta, un po' vecchiotta, molto borghese, rivolta a un pubblico (non necessariamente femminile) adulto e colto, che si sente appagato se assiste a una lezione morale possibilmente intellegibile. The Help, a tal proposito, è un film a suo modo rassicurante, sembra girato l'anno dopo A spasso con Daisy o quello prima di Pomodori verdi fritti, fa pensare che il mondo può anche andare avanti, può girare e cambiare, ma i film importanti, quelli belli lunghi e con il cast figo, quelli che parlano di cose belle e virtuose opposte a cose brutte e cattive, quelli no, quelli sono gli hardcover di Hollywood, vorrebbero rifare il melodramma di una volta, ma si limitano a riproporre storie di emancipazione del singolo a un pubblico appagato e pronto alla facile indignazione. Qui si parla di razzismo nel sud degli Stati Uniti negli anni '60, ci sono le nere coraggiose e gran lavoratrici, le bianche ricche, pigre e stronze, ma pure le bianche buone ed emancipate che aprono la strada all'integrazione razziale (per l'appunto: i tempi cambiano, ma le brutte abitudini degli sceneggiatori americani no). La sola cosa interessante del film sono Bryce Dallas Howard e Jessica Chastain: la prima è un'odiosa donna del sud, razzista e bugiarda, la seconda una pin up oca, dal cuore d'oro e il fisico da urlo (giudicate voi la foto qui sopra). E pensare che per Malick era l'incarnazione della grazia...
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Venerdì escono tre film diretti da altrettante donne, che parlano di donne e delle donne raccontano la forza di volontà, la tenacia, l'indipendenza. Sono The Help, E adesso dove andiamo e Il sentiero. Sono film femminili, tutt'altro che femministi, e in tre modi differenti rappresentano un'idea di cinema che fa un certo effetto veder riproposta, un po' vecchiotta, molto borghese, rivolta a un pubblico (non necessariamente femminile) adulto e colto, che si sente appagato se assiste a una lezione morale possibilmente intellegibile. The Help, a tal proposito, è un film a suo modo rassicurante, sembra girato l'anno dopo A spasso con Daisy o quello prima di Pomodori verdi fritti, fa pensare che il mondo può anche andare avanti, può girare e cambiare, ma i film importanti, quelli belli lunghi e con il cast figo, quelli che parlano di cose belle e virtuose opposte a cose brutte e cattive, quelli no, quelli sono gli hardcover di Hollywood, vorrebbero rifare il melodramma di una volta, ma si limitano a riproporre storie di emancipazione del singolo a un pubblico appagato e pronto alla facile indignazione. Qui si parla di razzismo nel sud degli Stati Uniti negli anni '60, ci sono le nere coraggiose e gran lavoratrici, le bianche ricche, pigre e stronze, ma pure le bianche buone ed emancipate che aprono la strada all'integrazione razziale (per l'appunto: i tempi cambiano, ma le brutte abitudini degli sceneggiatori americani no). La sola cosa interessante del film sono Bryce Dallas Howard e Jessica Chastain: la prima è un'odiosa donna del sud, razzista e bugiarda, la seconda una pin up oca, dal cuore d'oro e il fisico da urlo (giudicate voi la foto qui sopra). E pensare che per Malick era l'incarnazione della grazia...
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