Magazine Diario personale

Il tenebroso della mutua

Da Serenagobbo @SerenaGobbo

Il tenebroso della mutua

L’estate scorsa ho assistito a una scenetta che nella sua ripetitività è sconsolante.
Eravamo a Olbia in un ristorante sulla spiaggia. mentre aspettavamo la pasta con le vongole, mi son fatta un’istruzione (o meglio, me la sono rinfrescata) sul mondo maschile.
Al banco dei panini c’era il figlio del proprietario: lo si capiva dal mondo di dar ordini alle cameriere, senza guardarle in faccia né premurarsi di pronunciare un per-favore ogni tanto.

Ad un certo punto è entrata una bellissima ragazza bionda in due pezzi e ha iniziato a indicargli qualcosa sulla vetrinetta.
Il tipo annuiva serio e ascoltava con le sopracciglia corrugate e la bocca ristretta, come se stesse ascoltando una dissertazione sulla divisione dell’atomo. Poi la ragazza si è voltata un attimo a chiedere qualcosa all’amica che aveva dietro e che nessuno aveva notato.
In quella frazione di secondo, anche il tipo si è voltato verso il ragazzo che preparava i panini dietro di lui. Ha borbottato qualcosa annuendo e sorridendo sapiente, e poi è tornato alla cliente: sempre con la faccia da tenebroso della mutua tatuata sul teschio.

Il cinema rovina i maschi.
Sono convinti che lo sguardo misterioso si possa inscenare al bisogno, che si possa replicare l’espressione da duro anche al di qua dello schermo televisivo.
Ma soprattutto, sono convinti che questo piaccia alle donne.

Chiariamo una Verità: se in TV vedi Raul Bova che corruccia le sopracciglia in una sexy posa, tu NON sei Raul Bova.
E comunque crediti, perché è vero anche per Raul Bova: su una donna, un uomo fa molto più colpo con un sorriso gentile che con una paresi da attoruncolo.

Scusatemi lo sfogo, ma non se ne può più di fighetti che camminano molleggiando alla Fonzy.



Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog