Il tennis non smette mai di stupire

Creato il 10 maggio 2012 da Sportduepuntozero

Stai dominando un match, oppure lo stai perdendo seccamente. Le emozioni si accavallano. Improvvisamente capita qualcosa, la fatica avvolge chi è in vantaggio, le sue sicurezze si sciolgono come neve al sole di aprile. Le latitanze di chi stava per cedere l’incontro lasciano spazio a nuove speranze e, quindici dopo quindici, il quadro si ridisegna. Chi è in svantaggio pareggia i conti e il terzo set diventa un film totalmente diverso dal precedente.
Non può capitare a me, direte. Se sono in vantaggio vinco. E invece può succedere a chiunque, a qualsiasi livello. La storia del grande tennis è piena di episodi che richiamano la sceneggiatura qui delineata. Due episodi recenti, accaduti in terra piemontese, la ribadiscono. Giulia Pairone, una delle speranze più fulgide del panorama regionale e nazionale, 1° anno under 18, stava dominando il suo singolare in serie A2 a squadre, con i colori dell’USD Beinasco e contro Federica Di Sarra, neoacquisto della Canottieri Casale. Partenza a razzo della Pairone con vincenti tirati a gran velocità da ogni zona del campo. Di Sarra al palo, incapace di costruire una difesa credibile e, ancor di più, un contrattacco capace di minare l’autorità della rivale. Risultato, 6-1 Pairone. Stessa partenza nella seconda frazione, con un vantaggio di 4-1 per la più giovane. Diverse palle sprecate per il 5-1 ma nessuno dei presenti, pur appassionati e competenti, avrebbe previsto quanto di lì a poco sarebbe successo. Pairone 5-2 con due break. La stanchezza fa capolino. Di Sarra improvvisamente rinata. Sul 5-4 tre match point consecutivi non realizzati da Giulia, ancora uno sempre sul 5-4. Mancato. Qui termina il suo match. La Di Sarra sale in cattedra, pareggia i conti (7-5) e vince il match con un 6-1 nel terzo set. Incredibile ma vero.
Scena analoga in un match di categoria under 10 femminile nel Masters Series del Fai Sport San Carlo. Da una parte una superfavorita, dall’altra una outsider. Primo set per la favorita (6-0), secondo per la giocatrice che non t’aspetti, abile nel fermare l’avversaria sul 5-4 e servizio e vincere poi al tie-break. Crisi di pianto di colei che avrebbe dovuto vincere, almeno sulla carta, e successo, meritato nell’occasione, alla sua contendente. Anche in questo caso….chi se lo sarebbe aspettato. Il bello del tennis è anche e soprattutto in queste sfaccettature dove l’imponderabile diventa reale e l’impossibile si concretizza.

di Roberto Bertellino


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