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“Il teorema dell’amore perfetto” di Federica Morrone, Cristiana Rumori

Da Vivianap @vpicchiarelli

Rumori_teorema_dell_amore_perfettoÈ un giorno come tanti per Tommaso, in aeroporto per l’ennesimo viaggio tra l’America e l’Europa, sempre in corsa da una galleria d’arte all’altra. Eppure quando sente la voce di Anna qualcosa si muove dentro di lui, quella voce, impegnata in una banale conversazione al cellulare, e in grado di rapire tutta la sua attenzione. E nel momento in cui quella donna sconosciuta scandisce nella cornetta il proprio numero di telefono, senza pensarci un attimo Tommaso decide di trascriverlo. Per Anna è una sorpresa ricevere un sms da un numero sconosciuto, ma decide subito di stare al gioco, di lasciarsi sedurre dalle parole di quest’uomo, del quale non sa nulla, che le racconta di sé e ascolta i suoi racconti. Tra i due, ciascuno immerso nella propria vita di sempre, nasce una relazione intima e distante allo stesso tempo, intessuta di confidenze profonde scambiate soltanto tramite messaggi e email, in cui il filo immaginario delle parole suscita nuovi desideri, di libertà, di conoscenza, di amore.

Due personaggi stereotipati, due figure che hanno poco di speciale, possono diventare gli assiomi del teorema dell’amore perfetto. La storia ha inizio in un ufficio postale. Tommaso è in partenza per un viaggio di lavoro che durerà poco più di un mese, Anna è impegnata in una conversazione telefonica in cui detta il suo numero di cellulare. Così, per gioco, Tommaso invia un sms ad Anna che dopo una riluttanza iniziale risponde a quel primo messaggio. E due solitudini s’incontrano. Una solitudine non consapevole la prima, quasi da ultima spiaggia la seconda.

Inizia un lungo corteggiamento tra i due sconosciuti che utilizzando sms, mail e piccoli video, seppur coinvolti in vite piene, scoprono la bellezza dell’innamorarsi. La curiosità e la singletudine fanno il resto.

Le nuove tecnologie che fanno dell’immediatezza la loro caratteristica principale diventano qui elementi che accompagnano la riscoperta di un tempo altro, che scorre lento e che aiuta a conoscersi e a conoscere.

Ennesimo romanzo sull’amore ai tempi delle nuove tecnologie, in cui tutto si consuma in maniera talmente rapida da farci quasi perdere l’equilibro. L’aspetto forse più interessante di questo libro del 2010 sta nel fatto che il lettore è chiamato a condividere con i due protagonisti il viaggio che li attende prima di conoscersi di persona. Sì, perché il loro è un rapporto esclusivamente virtuale, che si consuma attraverso le parole di telegrafici sms con tutto quello che ne consegue: fraintendimenti, ritardi di ricezione e via digitando. E non possiamo non riconoscerci nelle attese febbrili per una risposta, nell’esitazione dell’invio e nel sollievo della ricezione, sebbene oggi il ricorso agli sms, dicono le cronache, stia diminuendo vertiginosamente. Colpa di Facebook e Twitter, pare. Quello che resta inalterato, però, è l’ansia dell’incontro, quello reale, quello concreto, che le autrici, però, non ci danno modo di sondare. Il romanzo resta sospeso, come a voler sottolineare che sia il viaggio piuttosto che la metà a dare un senso alle nostre esistenze. E purtroppo è così…


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