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Il terremoto e le nostre responsabilità

Creato il 30 maggio 2012 da Berenice @beneagnese

 

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Provo tanta tristezza e un sentimento di vicinanza per le popolazioni colpite dal terremoto in Emilia Romagna. Conosco bene, per averli vissuti, i giorni di sgomento, di incertezza, di angoscia che seguono a questi eventi così straordinari.

Non si è colpiti solo dalla violenza dell'evento, non solo dai danni provocati, dai disagi arrecati, ma da quel senso di impotenza, di precarietà e di assoluta mancanza di risposte.

Nulla è uguale a prima, né il quotidiano, né il futuro. Per parecchio tempo si vive provvisoriamente anche si si è avuta la fortuna di restare in casa propria.

Quando nel 1997 il terremoto colpì l'Umbria e le Marche, dopo ogni scossa di alta intensità il geofisico Enzo Boschi appariva in tv, al telegiornale, per assicurare che non ci sarebbero state nuovi sommovimenti di rilievo. Puntualmente veniva smentito dalla realtà, a tal punto che se qualcuno fosse stato superstizioso avrebbe detto che quell'esperto portava jella.

Oggi si ammette che nulla può essere previsto e nulla può essere escluso in questo campo.

Ma l'Italia deve essere più concreta, gli esperti non possono limitarsi ad archiviare le esperienze e i movimenti delle faglie, a monitorare i dati e a catalogare ciò che è manifesto. Debbono fare di più. Essere propositivi. Troppi morti, troppi danni.

La protezione civile non è solo intervento di emergenza, è cura innanzitutto, è precauzione quando non può essere previsione certa. 

Le caratteristiche di sismicità dell'Italia sono molto elevate, ma minori di altri Paesi che con eventi simili  riescono a non avere vittime.

Oggi il procuratore capo di Modena, aprendo un'inchiesta sul crollo mortale dei capannoni a causa del sisma, ha affermato che "la politica industriale a livello nazionale sulle costruzioni di questi fabbricati è una politica suicida".

Aggiungerei che anche sull'edilizia abitativa e di pregio architettonico non siamo alla piena soddisfazione..

La legge nazionale in materia di sicurezza e vulnerabilità degli edifici viene rispettata? Le leggi regionali vengono correttamente applicate quando si parla di individuazione di zone sismiche, di miglioramento e adeguamento? Le microzonazioni sono corrette? I finanziamenti pubblici intervengono nella misura più giusta?

Scrissi in questo blog qualcosa in occasione della devastante alluvione che colpì la Liguria lo scorso anno e torno a riproporre l'articolo, convinta dell'attualità di quei contenuti. Boh! Quanto siamo responsabili delle catastrofi ambientali?


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