Magazine Società

Il terremoto, una norma sospettosamente tempista e uno Stato che si allontana

Creato il 21 maggio 2012 da Oblioilblog @oblioilblog

Il terremoto, una norma sospettosamente tempista e uno Stato che si allontana

Il terremoto ha causato in Emilia 7 vittime e cinquemila sfollati, oltre al crollo di numerosi edifici. È stato dichiarato logicamente lo stato di emergenza, situazione in cui è lo Stato a farsi carico di tutte le spese.

Questa usanza, a volte, va detto, abusata, non ha futuro. 5 giorni fa, infatti, è stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale la legge che prevede che lo Stato non paghi più i danni in caso di terremoto, alluvione o catastrofe naturale.

La norma prevede un regime transitorio a fini sperimentali che si estenderà anche oltre i 3 mesi canonici, visto che ci sono più meccanismi da sistemare e una consuetudine da inculcare. Questo sisma sarà quindi coperto. Il motivo del forfait è comunque chiaro: le casse pubbliche non possono permettersi spese inattese. In mancanza dello Stato saranno le assicurazioni a firmare gli assegni per i risarcimenti. 

Il provvedimento rientra nel generale riordino della Protezione Civile dopo il commissariamento. Nel dettaglio, stabilisce che al fine di consentire l’avvio di un regime assicurativo per la copertura dei rischi derivanti da calamità naturali sui fabbricati a qualunque uso destinati per garantire adeguati, tempestivi ed uniformi livelli di soddisfacimento delle esigenze di riparazione e ricostruzione dei beni immobili privati, possono essere estese ai rischi derivanti da calamità naturale tutte le polizze assicurative contro qualsiasi tipo di danni a fabbricati di proprietà di privati.

Si tratta sostanzialmente di una norma liberista che apre una nuova fetta di mercato alle assicurazioni. Resta ancora da emanare il regolamento ufficiale. Se l’assicurazione sarà volontaria, di sicuro si creeranno grandi disparità tra i cittadini: le polizze saranno più costose nelle zone ad alto rischio sismico o idrogeologico. In alcuni posti, poi, il pericolo è talmente concreto che le assicurazioni potrebbero decidere di non stipulare nessuna polizza. La soluzione più ovvia sembra l’assicurazione obbligatoria, il che significherebbe un altro costo fisso per tutte le famiglie che, secondo i tecnici, potrebbe aggirarsi intorno ai 100 euro per abitazione all’anno.

Il meccanismo potrebbe avere ritorsioni negative per coloro che hanno subito danni. Le assicurazioni non fanno beneficenza e si attaccheranno a tutto prima di iniziare a sganciare. Tra liti, perizie e tribunali, potrebbero addirittura ampliarsi i tempi per un risarcimento. Il che sembra impossibile, visto che di sicuro lo Stato non è un pagatore veloce.

Nella stessa legge è prevista che la durata dello stato d’emergenza sia di 60 giorni, con una proroga massima di altri quaranta. Al centesimo giorno, chi si è visto si è visto.

Il provvedimento ha dei risvolti anche simbolici. Questa evanescente entità che chiamiamo Stato è destinata a diventare sempre più distante ed effimera. Ce ne ricordiamo in poche occasioni, la grave calamità è una di queste. Non sarà più così.

 

Fonte: Il Sole 24 Ore


Potrebbero interessarti anche :

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog

Possono interessarti anche questi articoli :