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Il test trappola per gli immigrati

Creato il 12 dicembre 2010 da Brunougolini
Gli immigrati ora dovranno fare gli esami d’italiano. Anche se non sono state organizzate le scuole necessarie perché imparino la nostra lingua. Una molestia in più, nuove costose procedure burocratiche. Sono i filippini, i rumeni, i latino-americani, i polacchi, gli africani e i numerosi esponenti di altre nazionalità che aiutano le nostre famiglie, vegliano sui nostri anziani, contribuiscono alla ricchezza nazionale, facendo spesso lavori che i nostri figli rifiutano.
Costoro – secondo il decreto del centrodestra morente - per ottenere il permesso di soggiorno dovranno superare un test di italiano. Dovranno dimostrare una conoscenza minima (il livello A2) della nostra lingua. E l’ultima parola spetterà a non si sa bene quali insegnanti giudici che decideranno se cacciarli o meno. Un modo per rendere ancora più difficile il loro apporto al nostro Paese. Come se non fossimo noi ad aver bisogno di loro.
Non un decreto sul test avrebbe dovuto emanare il governo, bensì un decreto per approntare corsi gratuiti di apprendimento della lingua.  E’ quanto ha proposto il Pd tramite Livia Turco. E’ quanto hanno proposto associazioni varie.  Oltretutto secondo gli ultimi dati del Censis l’85% degli immigrati è già in possesso di una sufficiente conoscenza dell’italiano.
L’ostacolo principale, come hanno osservato i dirigenti della Comunità di Sant’Egidio, sarà rappresentato dalla prova scritta. Molti di questi immigrati riescono a capire e a farsi capire ma non sanno scrivere correttamente (come del resto molti italiani). Ma la Lega esulta convinta di conquistare, con tale test per decreto,  qualche voto in più dai “bianchi” di pura razza ariana, promettendo loro in sostanza una cosa impossibile: liberare l’Italia dall’immigrazione. E non intendono fermarsi qui. Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, sulla “Padania” ha sostenuto che gli immigrati dovrebbero imparare anche il dialetto veneto per meglio integrarsi. E perché non anche il dialetto bresciano quando vanno a Brescia o il napoletano quando vanno a Napoli e il valdostano quando vanno ad Aosta? Dieci, cento, mille test.

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