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Il Testimone: una chiave per il miglioramento personale

Da Genna78

Il Testimone: una chiave per il miglioramento personale

Il Testimone: una chiave per il miglioramento personale
Ciao,
nella 44° puntata del podcast di psinel ti parlo di
un concetto che accomuna diversi percorsi di
crescita personale "la creazione del testimone".
Nulla di "paranormale" e neanche di televisivo
(come il divertente  programma di Pif;)) ma una
conoscenza millenaria che è stata confermata
dalla scienza e dalla ricerca in campo clinico.
Il concetto che ci sta alla base è la famosa
"disidentificazione", ti avviso oggi il podcast
è un po' sul "delirante"...buona ascolto:
Bene, sei riuscito ad ascoltarlo? sono riuscito a
trasmetterti questa idea del testimone? Il modo
più facile è invocare, ancora una volta, la metafora
del fiume. Passiamo la maggior parte del tempo
immersi nel "fiume dei nostri pensieri, emozioni,
sensazioni, piani per il futuro ecc". Ma quando
ci fermiamo ed iniziamo ad osservare questo
fiume, è come se si riuscisse a "saltare
sulla sponda"...
...ed iniziare a vedere questo fiume "da fuori",
come negli esercizi di PNL...ma qui non si tratta
di visualizzare davvero il fiume, anche se per
qualcuno può servire, ma si tratta di un tipo di
osservazione davvero difficile da descrivere. Per
questo nel podcast ti ho parlato "dell'osservatore
interno" di E. Hilgard. Anche ai livelli più
profondi di trance ipnotica, sembra che resti
intatto "un osservatore", una specie di
ancoraggio alla realtà.
Hilgard inaugura una corrente battezzata "neo
disociazzionismo" (non ho voglia di farti tutta la
storia) che sinteticamente descrive la trance e gli
stati modificati di coscienza come dissociazioni.
Durante la "trance ipnotica" la mente inizia a
disgregarsi, ma resta una parte, il testimone!
Negli anni decine di studi ci hanno mostrato
il potere delle pratiche rivolte a rafforzare la
forza di questa "testimonianza"... attraverso
quella che chiamiamo presenza.
Avendo avuto la possibilità di sperimentare
diversi stati modificati di coscienza, credo che
si tratti dello stesso "personaggio", sia quello di
Hilgard e sia ciò che  intendiamo come presenza.
Le vie spirituali ce lo dicono da millenni...come
sai non sono "credente" e penso che questo possa
anche essere interpretato come "la saggezza
accumulata nei tempi"...
...una saggezza empirica trasmessa attraverso le
diverse religioni, quindi non necessariamente di
origine divina. Tu puoi pensarla come vuoi, ma
i fatti (gli studi sulla disidentificazione) sono più
che chiari nel dirci quanto benefici abbia portare
un pizzico di attenzione a questo "testimone".
All'inizio non è facile, via via che pratichi la
presenza diventa sempre più semplice. Lo
puoi fare anche in questo momento...
...puoi portare la tua mente nel "presente",
puoi guardare i colori di questi caratteri e puoi
ascoltare i suoni che ti circondano. Insomma il
modo migliore per creare questo testimone è
la meditazione mindfulness. Roberto Assagioli
creatore della psicosintesi esprimeva nel 65'
qualcosa di molto simile parlando della cura
psicologica:
"Per i fini della cura è importante che il paziente
arrivi ad un certo grado di auto-identificazione;
che cioè riesca a distinguere se stesso come
oggetto cosciente dei vari contenuti con i quali
abitualmente si identifica" (Principi e metodi
della psicosintesi terapeutica p.85). In grassetto
è mio e serve per evidenziare il termine che in
un qualche modo ci mostra che cosa accade...
...una "identificazione con il nostro vero Sè",
con quella parte che è in grado di osservare i
diversi contenuti mentali senza identificarsi
con essi. Allora con cosa ci si identifica? con
se stessi! o meglio con il "vero te stesso".
Gurdjieff lo chiamava "il ricordo di se",
Perls "presenza e contatto"... insomma la
storia è zeppa di riferimenti.
La ricerca scientifica con la mindfulness, la terza
ondata della psicoterapia (ACT, DBT, ecc), la
saggezza dei pionieri della mente umana (Jung,
Perls, Assagioli, ecc.) le pratiche meditative
orientali e occidentali... tutto questo punta il
dito verso l'importanza di rivolgere la nostra
attenzione verso questo tuo "te stesso", privo
di condizionamenti...o meglio in grado di...
...liberarsi dai condizionamenti per poter guardare
la realtà (comune) con gli "occhi del testimone" è
probabilmente quella chiave del famoso detto:
"conosci te stesso". Come puoi fare per svilupparlo?
allenando il tuo "stato di presenza", il modo più
semplice (anche se non rapido, ti avviso subito;))
è quello di praticare la mindfulness. Una versione
occidentale della meditazione vipassana.
Sperimentala per qualche mese tutti i giorni, vai
sul mio articolo dedicato alla meditazione e prima
di iniziare, leggi ed ascolta qualcosa (se non ne sai
nulla). Poi scegli la pratica che ti piace di più (ti
consiglio una formale per vedere i risultati "subito")
ed inizia a praticarla tutti i giorni per almeno 4/6
mesi. Si lo so che è tanto, ma ti assicuro che se
troverai la chiave giusta, me ne sarai grato
per tutta la vita ;)
Se mi hai letto sino a qui sei un vero eroe! come
avrai notato è un post un po' delirante, per cui mi
metto a tua disposizione per qualsiasi chiarimento
e per rispondere ai tuoi eventuali dubbi. Clicca
su mi piace ed aiutami a far crescere psinel :)
A presto
Genna


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