A volte si insinua nella vita il soprannaturale? Non è proprio così, visto che già la natura va oltre sé stessa, ponendosi come enigma inesplicabile. Tuttavia è vero che talora nella straordinaria ordinarietà dell’esistenza irrompe l’inatteso, il messaggio in codice che non sappiamo interpretare. Chi lo invia e perché, se quasi sempre è il classico plico nella bottiglia abbandonata alla corrente di un destino cieco e bieco?
E’ come se il timone per un istante fosse retto da qualcun altro.
Purtroppo, per paura di essere derisi, molti non rendono partecipi gli altri delle loro esperienze liminali, defraudandoci di preziose conoscenze: custodiscono nello scrigno della propria memoria i rarissimi episodi che, trascendendo la normalità, paiono aprire una breccia nel muro granitico dell’ignoto, una prospettiva su una dimensione ulteriore, persino offrire una speranza in un senso…
Speranze? Su cento speranze, novantanove sono inganni e spesso, dopo aver setacciato tutto, nel crivello resta un’illusione, mentre la microscopica pagliuzza d’oro scivola via nel fiume rapinoso del tempo.
Così in bilico tra allucinazione e realtà, tra veglia ed ipnosi, si sfoglia il calendario dei giorni e delle notti.
Intanto, contro ogni logica, cerchiamo segni, ma le mani sono ferite dai cocci di troppi sogni infranti.
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